La società insegna alla donna che deve essere perfetta e se non lo è deve continuamente cercare di migliorarsi fino ad arrivare alla perfezione. Questo ci viene insegnato dal mondo in cui viviamo. Nelle scuole spesso ad avere profitti scolastici maggiori, ad essere pulite e ordinate sono le femmine e non i maschi, ai quali invece viene insegnato a sporcarsi, a mettersi in gioco, ad accogliere le sfide e che dopo una sconfitta si esce ancora più forti di prima, perché solo così poi potranno superare gli ostacoli della vita. Dobbiamo imparare a fare una cosa perché ci piace e perché ci fa star bene, ad amare prima noi stesse e poi qualcun altro, a rincorrere i nostri sogni e non a lasciarli scappare alle prime difficoltà o quando quello di qualcun altro ci sembra più importante del nostro. Dobbiamo ascoltarci, conoscerci, ma soprattutto dobbiamo essere coraggiose, e non perfette!
Donne si diventa nel momento in cui si cresce, si matura e, soprattutto, quando si comprende che prima di amare qualcuno bisogna amare se stesse. Donna amati, sempre, comunque e in tutto. Amati quando sei fragile e anche quando sei forte. Amati quando piangi e quando ridi. Amati quando sbagli, quando ti fai male e, soprattutto, quando ti senti come quel vaso che, se viene fatto cadere, si frantuma in tantissimi pezzi. Lì devi amarti più di qualunque altra cosa, perché per tornare a risplendere devi trovare dentro te stessa il collante che ti permette di rimettere insieme i pezzi. E non vergognarti delle tue cicatrici, dei tuoi strappi e dei tuoi tagli, sono parte di te, anzi sono la parte più importante di te. Sono la prova concreta che sei forte, che l’importante non è cadere, ma rialzarsi. Il valore si misura non in quante volte cadi, ma in quante volte hai il coraggio e la forza di fare leva sulle tue gambe e rialzarti. Fallo, sempre! Amati.
Concludo riportando le parole di uno dei più grandi scrittori e poeti, William Shakespeare:
“Per tutte le violenze consumate su di lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le sue ali che avete tarpato,
per tutto questo:
in piedi, signori, davanti a una Donna!”