Quando finalmente ti decidi ad andare in Sardegna, non sai più cosa aspettarti. Tutti, ma proprio tutti, ti hanno detto che è bellissimo, un paradiso in terra in pratica, ma tu un po’ sei scettico perché alla fine hai passato tutta l’infanzia sulle spiagge croate, che proprio male non sono. Poi c’è anche quella cosa della nave, che non sembra proprio invitante… Tra Titanic e Costa Concordia… E poi il mare mosso, la gente che sta male; insomma, ero un po’ terrorizzata prima di mettere piede in Sardegna la prima volta, più che altro perché pensavo che le mie aspettative sarebbero andate deluse.
Invece no, tutto il contrario. Era tutto anche più bello di come me l’ero immaginato. A conquistarmi sono stati i paesaggi, sempre diversi. Qui c’è la sabbia, lì ci sono gli scogli, un po’ più giù ci sono i sassi e così via, ogni volta diverso, ogni volta un’emozione. La spiaggia, tra quelle che ho visto, che mi ha colpito di più è stata is aruttas. L’acqua è spettacolare, cristallina e di un azzurro chiaro, la sabbia è la cosa più bella che abbia mai visto. In pratica è fatta da minuscoli sassolini bianchi, che sotto la luce del sole splendono quasi come chicchi di riso. In uno strano modo sono perfino soffici. Camminando non si incontra la tipica resistenza della sabbia o l’affilatezza dei sassi, si ha quasi l’impressione di sprofondare, un mare azzurro davanti agli occhi e uno bianco sotto ai piedi.
Un’altra cosa che mi ha stupito della Sardegna sono i suoi abitanti. Molto più rilassati di noi, sembra quasi che abbiano capito che per usufruire al meglio della bellezza di fronte a loro serva un atteggiamento quasi contemplativo, rilassato e in cerca della meraviglia che si staglia a ogni angolo. Non come noi, sempre frenetici, che andiamo a ricercare la bellezza nei posti più impensabili. Basta guardare a volte, ed è tutto lì di fronte a noi.
Sarà per questo che la copertura telefonica in Sardegna non è ottimale e i Wi-Fi sono merce rara? Non che mi dispiaccia in realtà…