«Tu non sai. Non sai». Padre Anthony, disarmato, si passò una mano tra i capelli. «Non sai chi sei?» «Ora basta!» strillò Lyte, ritrovando finalmente la voce. «Non un’altra parola! Le proibisco di dirglielo!». Padre Anthony le lanciò un’occhiata furibonda. «Le ha mentito? Non le ha mai detto dei suoi veri genitori? Le ha tenuto nascosto il suo destino per tutti questi anni?».
«I miei veri genitori?» squittì Aimee. «Il mio destino?».
«No! Non le dica niente!» urlò Lyte disperata. «Aimee.tu sei l’ultimo Alexeter».
Emographomenon: è questo il neologismo grecizzante che Alessandra Casati ha coniato per raccogliere le fila del suo romanzo e consegnarlo a noi lettori, con un titolo che suona come “scritto nel sangue”. Alessandra è una giovanissima autrice, nata a Monza nel 1994 che nell’ottobre del 2015 ha pubblicato con la casa editrice Aletti, il suo primo libro, appunto Emographomenon.
É una storia intrigante, che lancia sin dalle prime pagine il lettore nelle fauci di un sogno inquietante e misterioso: il sogno che tormenta Aimee, la protagonista del romanzo, una quasi sedicenne.
I destinatari cui questa storia è rivolta sono, a detta della stessa autrice, i “giovani adulti“, nonostante l’intenzione sia quella di farla giungere a un pubblico il più ampio possibile. Il romanzo è molto scorrevole proprio per la suspence creata dalla trama, ispirata dalla cultura letteraria fantascientifica, e anche storica: un’ambientazione monasteriale quasi magica, personaggi ambigui e doppiogiochisti, ragazzi dal passato dimenticato e nebuloso, un villain spietato e affascinante (ma, si sa, i cattivi hanno sempre quel non so che…). L’intreccio mescola personaggi che ci ricordano Piton, all’apparenza cattivo, in realtà un grande punto fermo, Harry, unico sopravvissuto al nemico.
L’atmosfera di sfondo è ben costruita da una scrittura veloce ma attenta ai dettagli e alle descrizioni, non mancano suggestioni storiche e religiose, che danno al lettore un appoggio di concretezza e di realismo in un’ambientazione che, al contrario, estrania dal vero pur senza un’eccessiva presenza di elementi magici.
Il vero cuore di questa atmosfera è l’elemento religioso, che viene dall’autrice esaltato e documentato: il concetto di fede, nelle sue varie prospettive, si riflette nella creazione di un mondo letterario in cui, la giovanile difficoltà a credere senza riserve in un qualcosa di ultraterreno, può trovare una dimensione tutta sua.
Emographomenon è una storia di crescita umana, un percorso di formazione e iniziazione in cui la protagonista Aimee, che deve crescere per gli altri, cresce anche nei rapporti di amicizia, amore, famiglia e nelle concezioni di essi.
Non è mai compito semplice esprimere un giudizio critico sul primo lavoro di una giovane scrittrice: è facile esaltare o deludere immeritatamente un’opera e, di riflesso, chi l’ha pensata, creata, seguita, perfezionata. Di questo titolo si apprezzano soprattutto i colori, la tensione, l’atmosfera esoterica e la cura dell’autrice nel descrivere una delicata fase di crescita. E di Alessandra Casati si ammira la capacità di donare al pubblico una storia piacevole e la voglia di mettersi in gioco: due fondamentali ingredienti che lasciano ben sperare anche per il futuro.
Editore: Aletti
Collana: Gli emersi narrativa
Data di Pubblicazione: gennaio 2015
Pagine: 176
Fonti
Alessandra Casati, Emographomenon, Aletti, 2015.
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