Avete presente quella famosissima trilogia cinematografica: “Ritorno al Futuro”? A Pizzolungo, sulla costa occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani, vi potrebbe capitare di fare un salto nel passato, come il primo e il terzo capitolo della saga.
Il paese è una piccola frazione di Erice e conta appena 600 abitanti ma, nella stagione estiva, il suo numero aumenta in maniera esponenziale. La cittadina, epicamente importante, secondo la tradizione, è stato il punto di approdo dove Enea attraccò per la morte del padre Anchise. Un anno dopo il troiano ci ritornò per onorare il canuto genitore con dei giochi. Nel 1930 fu posta anche la cosiddetta “Stele di Anchise”, dove si può leggere il passaggio tratto dall’Eneide. Data l’importanza dell’epica per la città, le strade che vi troverete a percorrere saranno: via Castore, via Polluce, via Argo, via Virgilio e così di seguito. Insomma, se avete studiato in un qualunque liceo classico o siete appassionati di letteratura, gioireste nell’animo nel camminare per quelle strade!
La cittadina però è tristemente famosa per l’attentato avvenuto la mattina del 2 Aprile del 1985 quando, in un attentato mafioso rivolto ai danni del magistrato Carlo Palermo, persero la vita Barbara Rizzo e i suoi due figli gemelli, di appena 6 anni, Salvatore e Giuseppe Asta. La mamma stava accompagnando i due bambini a scuola quando un’automobile parcheggiata, imbottita di tritolo, fu fatta saltare in aria con l’intento di colpire la macchina del magistrato; la sorte volle però che in quel momento la macchina blindata di Palermo stesse proprio sorpassando quella dove viaggiavano i due bambini che, facendo da scudo, evitò la morte al magistrato.
Gli attentatori materiali non furono mai scoperti ma nel 2002 Salvatore Riina e Vincenzo Virga vennero condannati all’ergastolo come mandanti dell’attentato. Oggi, a ricordo delle tre vittime, troviamo un’altra stele, questa volta con una madre che abbraccia i due bambini per mantenere imperituro il ricordo di questa disgrazia.
foto tratta da: www.antimafiaduemila.com e repubblica.it