di Clara Incerpi
Fioca può diventare la luce che emana un rapporto dopo troppi strazi ed incomprensioni. Terribile l’attesa del buio totale, che potrebbe arrivare come non; perché i rapporti non sono come le albe o i tramonti, che, fino a prova contraria, puntualmente anneriscono o illuminano il nostro cielo; questi non hanno niente di oggettivo o misurabile, ma soprattutto nulla di lontanamente prevedibile.
È uscito la prima volta nel 2000 – ma un’ultima edizione è stata fatta proprio quest’anno – un libro di Jay McInerney, “Si spengono le luci” (Bompiani, 2016 – link), che ci racconta un rapporto flebile, instabile, fragile, ma duro a morire. Spesso ci chiediamo cosa possa mandare avanti una storia che sembra avere tutti i presupposti per rompersi, mai troviamo una risposta decente al nostro interrogativo; forse proprio perché non esiste.
Questo romanzo parla di una relazione tra un uomo e una donna, Russell “Crash” Calloway e Corinne. Lui, persona ambiziosa e brillante, editor ma poco soddisfatto della propria vita, lei donna affascinante con un buon lavoro che però lotta continuamente con le proprie contraddizioni.
La loro vita apparentemente potrebbe sembrare perfetta, come tante cose viste solo dall’esterno: un susseguirsi di feste, cene e qualsiasi tipo di divertimento. Ma in realtà le mancanze all’interno della coppia sono tante, troppe forse. I due si allontanano, in modo diverso ma lo fanno entrambi.
Russell è sempre più attratto dal desiderio di nuove speranze sessuali verso altre donne, mentre Corinne cerca un senso più profondo da dare alla propria vita, magari un figlio, e perché no un lavoro diverso.
Nonostante la fragilità trapeli da questa storia la speranza non muore, e guida il lettore anche nei momenti più bui del racconto. Il libro mostra forza, brio, un retrogusto amarissimo. È una cronaca ora tracciante, ora disillusa di una convivenza resa impossibile dal turbine degli eventi, dagli abissi aperti da una maturità mai completa e sempre in divenire. Esistenze molto diverse, quasi incompatibili, si attraggono e si sfiorano, si legano per poi lasciarsi, in una danza infinita che, troppo spesso, conduce al vuoto.
È una lettura consigliata perché, con il suo solito stile narrativo alquanto coinvolgente, McInerney riesce a dipingere in maniera originale un qualcosa di sentito e risentito, a raccontare un argomento ormai straziato dalla letteratura senza che annoi o sembri tutto tranne che una novità.
Fonti:
- Jay McInerney, Si spengono le luci, Bompiani 2016.
- Wikipedia (Jay McInerney – link)
Crediti:
- immagine di copertina (link)