PARADISE BEACH – DENTRO L’INCUBO

Nella storia del cinema sono stati proposti e riprodotti molti film riguardanti gli squali e i feroci animali marini.

Ancora una volta è stato proposto nelle sale cinematografiche un film trattante questo argomento: Paradise Beach – Dentro l’incubo.

The Shalows, ribattezzato  Paradise Beach – Dentro l’incubo è un film del regista catalano Jaume Collet-Serra la cui storia ruota attorno a un’attrice protagonista.

Il film parla della storia di una giovane donna, Nancy, che, a causa della morte prematura della madre e non riuscendo a superare la perdita, lascia gli studi di medicina e la famiglia, composta dal padre e dalla sorella minore e inizia a viaggiare da sola.

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Questo viaggio la conduce su una spiaggia deserta, conosciuta da pochissime persone e bellissima.

Questo luogo però non è stato scelto da Nancy a caso, ma era il luogo preferito della madre.

Una volta lì, inizia a fare surf e tutto sembra un paradiso – appunto Paradise Beach – fino a quando non viene attaccata da uno squalo, facendole vivere così un vero e proprio incubo.

Non cambia nulla che ella si trovi a meno di 200 metri dalla riva: è intrappolata su uno scoglio, con una gamba ferita e quasi in cancrena e con il predatore che le ruota attorno.

Più o meno a metà del film si vede Nancy che prende coraggio inizia a combattere lo squalo con tutte le sue capacità, sia quelle intellettive, sfruttando al meglio le conoscenze che ha in ambito medico, sia quelle fisiche.

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Il background della storia di Nancy è la parte meno interessante del film e si può percepire anche che a Collet-Serra non frega molto, tanto da dedicare pochissimo tempo al video messaggio che Nancy riesce a lasciare e anche alla scena finale di ricongiungimento con la famiglia.

Sottovalutato fin da subito, Collet-Serra alla fine è riuscito a produrre un buon risultato grazie a una trama non troppo sdolcinata, a un’attrice come Blake Lively in grado di trasmettere allo spettatore il terrore, il dolore e soprattutto, una grandissima grinta (che le ha poi permesso di superare l’ostacolo più grande della vita, la morte) e una giusta scelta di musica, di effetti speciali e della sequenza delle scene.


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