L’unione fa la forza. L’Italia che ci piace!

Il terremoto che ha sconvolto il centro Italia lo scorso 24 agosto con una scossa di magnitudo 6.0 nella zona tra Lazio, Umbria e Marche ha smosso un intero sistema di faglie. Ne è prova l’innumerevole numero di terremoti (circa 3000) che, per effetto domino, hanno destabilizzato anche sistemi di faglie minori liberando un grande quantitativo di energia.

Ma al di là di qualunque spiegazione geologica, in seconda istanza il terremoto che ha colpito l’area tra Amatrice, Accumuli e Pescara del Tronto ha dato subito il via a una maratona di solidarietà, proveniente da tutte le parti dell’Italia. Le città della nostra penisola si sono unite in una gara di sostegni e aiuti, attivando come prima cosa punti di raccolta per i beni di prima necessità e inviando sul posto squadre speciali, mezzi di soccorso e tantissimi volontari.

Continuano anche in questi giorni le iniziative per aiutare gli sfollati. Molti enti si sono già mobilitati per la raccolta fondi monetari da destinare alla costruzione di case, scuole, ospedali, ma anche per la ricostruzione del patrimonio artistico, duramente colpito come nel caso di Amatrice e Accumuli.

In un momento così delicato, i social network svolgono un importante ruolo di mediazione per la diffusione delle iniziative promosse per aiutare i terremotati, ma anche per creare una rete di informazione per le varie proposte di solidarietà. Una delle prime proposte è arrivata dai ristoranti italiani. Per ogni piatto di amatriciana che verrà consumato nel ristorante aderente all’iniziativa, verrano donati 2 euro alle popolazioni terremotate. Un’iniziativa simbolica, ma significativa che è già stata messa in atto in moltissimi locali e ristoranti e che sta riscuotendo notevole successo. Lo slogan è chiaro: una Amatriciana per Amatrice, la cittadina che è stata rasa al suolo tra la notte del 23 e del 24 agosto.

Un’altra iniziativa è stata quella attivata dai musei italiani statali domenica 29 agosto con il nome di Museumforitaly. Tutto il ricavato degli ingressi al museo è stato devoluto per aiutare, con un piccolo gesto, le vittime del terremoto.

A grande richiesta il popolo di Facebook ha avanzato la proposta di donare il montepremi del Superenalotto ai terremotati, ma la proposta è risultata inattuabile in quanto il jackpot del Superenalotto non è di proprietà dello Stato, ma di un’azienda privata.

Nel frattempo, moltissime sono state le donazioni proveniente dal singolo. Basti citare, a titolo esemplificativo, la squadra azzurra maschile di volley, argento ai giochi di Rio de Janeiro, che ha deciso di devolvere il premio in denaro dovuto alla medaglia alle popolazioni terremotate. Sostegno arriva anche dal calcio, dalle fondazioni (la fondazione Agnelli, in occasione del 50 esimo anniversario, ha donato 150 mila euro alle zone terremotate), dalle aziende e dalle banche. Si ricordi, per esempio, il platfond di 10 milioni di euro stanziato dalla banca Credem per sostenere le famiglie e le imprese clienti nella gestione dell’emergenza attraverso tassi agevolati e la sospensione di mutui fino a 12 mesi.

Insomma, l’Italia fa sentire la sua presenza alle popolazioni colpite dal terremoto. Tutte le iniziative promosse dimostrano come il nostro Paese sia in grado di gestire le situazioni di emergenza con gesti concreti di grande umanità e slanci di solidarietà che coinvolgono tutti, dal più piccolo al più grande. Nella speranza che questa situazione di sostegno e aiuto si concretizzi e continui nel tempo, possiamo affermare con certezza che questa è l’Italia che ci piace!


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