Né pane, né acqua… solo vino.

Quanti animali semivivi affollano
gli alveari di cemento o
i formicai di tufo
edificati sulla terra ormai marcia!

Troppi ce ne sono che vivono
in condizioni di morte apparente
ignari del “piattume”
in cui amano sguazzare.

Città paludi dell’essere umano:
foreste di calce, morte,
nere e velenose.
Pisciatoi fetidi
di anime senza senso.

Ring selvaggio
per scommettitori di vite
dal viso eroso e braccia monche.
Sottobosco dell’apparenza
nemica eterna
del dialogo e dell’intelligenza.

Alberi della parola abbattuti
da tecnologie spie e invasive.
Ruscelli nauseabondi,
vomito del padrone ignorante
affamato di avido egoismo
e potere implodente.

Metropoli,
fantasmi di se stesse,
truccate con fondo tinta
di polveri sottili!

Tratto da: “Scrivo che mi passa” di Vito Ubaldini

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