Per una volta le storie a lieto fine esistono. Per una volta i ricchi non si preoccupano solo di diventare sempre più ricchi e i potenti di diventare sempre più potenti. Certo, è un caso isolato, ma la storia di John Earl Fetzer, fondatore del Fetzer Institute, lascia sperare in bene.
La stortia di John Earl Fetzer
La sua storia inizia come tante altre storie già sentite: un uomo di estrazioni modeste riesce a sfondare nel mondo del business grazie ad una grande innovazione nel campo delle telecomunicazioni (un’antenna direzionale per le trasmissioni notturne). In poco tempo riesce a fondare il suo piccolo impero acquistando stazioni radio, reti televisive nazionali e una delle squadre di baseball più famose d’America (i Detroit Tiger).
Alla tenera età di 62 anni la svolta: decide di abbandonare il mondo degli affari e di dedicarsi a missioni umanitarie:, fondando nel 1962 il Fetzer Institute e devolvendo circa 400 milioni di dollari del suo patrimonio all’associazione.
Il suo intento è quello di promuovere una campagna di pace e amore che riuscirà – nel breve tempo di 500 anni – a far capire al mondo che l’unica risposta alle guerre, alla fame, ai conflitti mondiali è l’amore, e solo con la solidarietà sociale si potrà sperare di costruire un mondo migliore.
“La nostra missione, per favorire la consapevolezza del potere dell’amore e del perdono nella comunità globale emergente, si basa sulla nostra convinzione che gli sforzi per affrontare questioni critiche di tutto il mondo devono andare al di là delle strategie politiche, sociali ed economiche alle loro radici psicologiche e spirituali”
Ad oggi il Fetzer Institute è impegnato in lotte sociali quali l’integrazione di minoranze religiose e culturali, il supporto morale e materiale nelle zone più disagiate del mondo, la cosiddetta “global community“,espressione con cui Fetzer usava riferirsi all’umanità.
La minaccia di chiusura: da Fetzer Sr. a Fetzer Jr.
Ma come tutte le storie che si rispettino, anche questa sembra non avere un lieto fine: dopo la morte di Fetzer Senior, l’eredità della comunità è passata nelle mani di Fetzer Junior, che, ben lontano dalle mire pacifiste del padre, minaccia di chiudere l’istituto.
Il futuro del Fetzer è ancora incerto. Non resta che sperare per pensare che la realtà, a volte, può essere più dolce di qualunque immaginazione.
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Copertina e immagini da YT