Un professore americano vuole impartire una lezione sui privilegi nella mobilità sociale ai suoi studenti. Allora dà ad ognuno di loro un foglio di carta e dice loro di accartocciarlo per farci una pallina. A questo punto sposta il cestino della carta sotto la lavagna e spiega il gioco hai ragazzi: “La cosa è molto semplice”, dice, “tutti voi rappresentate la popolazione del paese e ognuno ha la possibilità di diventare ricco e quindi di muoversi verso una classe più alta. Per raggiungere una classe sociale più alta tutto ciò che dovete fare è lanciare la vostra pallina di carta, restando seduti sulle vostre sedie, e centrare il cestino”. Appena finisce di descrivere le regole, però, gli studenti seduti ai posti più arretrati nell’aula cominciano a protestare, le loro possibilità di centrare il cestino sono praticamente nulle, dicono che “non è giusto”.
Infatti, come ci si poteva aspettare, molti studenti delle prime file riescono a centrare il cestino, ma solo alcuni delle file più arretrate ce la fanno. Il professore allora conclude il suo esperimento sociale, affermando l’evidenza, “chi è più vicino al cestino ha le maggiori possibilità”.
Così è come appare il privilegio. Gli unici ad essersi lamentati dell’ingiustizia delle regole, infatti, sono stati gli studenti che erano nel fondo dell’aula, mentre i ragazzi seduti nelle prime file erano probabilmente meno consapevoli dei privilegi di cui vantavano. L’unica cosa che vedevano era la breve distanza tra loro e il cestino.
Tutto questo lo vediamo ogni giorno. Accade in tutto il mondo ed in tutti i campi lavorativi. Lo chiamiamo Nepotismo. Anche se il termine, nasce nel lontano 15esimo-18esimo secolo, quando alcuni papi favorivano i propri familiari e specialmente i nipoti con cariche e lucrosi uffici a dispetto dei loro effettivi meriti e capacità. Oggi non è cambiato molto.
Il favoritismo nello star System hollywoodiano
Ovviamente, tutto questo succede anche nello star system. Come sono entrate nel mondo del cinema Emma e Julia Roberts, o i fratelli Gyllenhaal, Maggie e Jake?
È possibile, in effetti, stilare un lungo elenco di attori più o meno famosi che hanno avuto un aiuto dai propri genitori attori o da parenti, più o meno stretti.
Julia Robers, diventata attrice di fama mondiale con l’indimenticabile Pretty Woman nell’ormai lontano 1990, nasce da Betty Lou e Walter Grady Robert, attori e sceneggiator. La nipote Emma Roberts, figlia a sua volta di Eric Roberts, anche lui attore, non poteva che avere le porte spalancate.
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Jake e Maggie Gyllenhal, invece, iniziano entrambi la loro carriera in film girati dal padre, il regista Stephen Gyllenhaal. Ad esempio Una donna pericolosa o Homegrown-I piantasoldi. Sempre insieme raggiungono il successo nel film Donnie Darko. Anche la professione di sceneggiatrice e produttrice della madre, Naomi Foner, deve aver aiutato.
Proseguendo con nomi che tutti conoscono, molti sapranno che Gwyneth Paltrow nasce a Los Angeles dall’attrice Blythe Danner e dal produttore/regista Bruce Paltrow. Non a caso la sua carriera d’attrice comincia nel 1989 in High, un film per la tv girato dal padre.
Anche Robert Downey Jr. deve probabilmente qualcosa alla professione del padre, Robert Downey Sr., attore e regista, e a sua madre Elsie Ann, anche lei attrice.
Drew Barrymore, vista la sua genealogia, non poteva non diventare un’attrice. Tutti i suoi nonni e bis nonni paterni, Maurice Barrymore e George Drew Barrymore, Maurice Costello e Mae Costello, John Barrymore (lo potete vedere in Grand Hotel con Greta Garbo) e Dolores Costello erano attori. Lo stesso discorso vale per la nipote dell’attrice Diana Barrymore e la pronipote di Lionel Barrymore, Ethel Barrymore e Helene Costello.
Il mondo dello spettacolo è un affare di famiglia anche per le sorelle Emily e Zooey Deschanel, il padre, infatti, è Caleb Deschanel, un famoso direttore della fotografia. Mentre la madre Mary Jo Deschanel è un’attrice, come le due figlie.
Anche l’attrice Dakota Johnson, protagonista di Cinquanta Sfumature di Grigio, è figlia degli attori Don Johnson e Melanie Griffith e nipote dell’attrice Tippi Hedren. Nel 1999, all’età di dieci anni, debutta come attrice nel film Pazzi in Alabama, dove lei e la sorellastra Stella Banderas hanno interpretato le figlie della loro vera madre Melanie Griffifth. Il film è stato diretto dal patrigno Antonio Banderas.
Rumer Willis è figlia di una coppia a dir poco stellare: la mamma è Demi Moore, mentre il padre è niente meno che Bruce Willis. Rumer, però, sembra non essere in grado di uscire dall’ombra dei genitori. La sua carriera, infatti, l’ha vista apparire quasi esclusivamente in film in cui recitavano anche i suoi genitori. Ha recitato i Hostage con il padre e in Amiche per sempre con sua madre. Ha anche interpretato la figlia più piccola di Demi Moore in Striptease.
Tutti invece sanno chi sono i figli di Will Smith, e sono sicuramente i più giovani tra le star di cui si è parlato finora. Willow e Jaden Smith, infatti, hanno entrambi recitato in film con il padre, come avvenuto in Io sono leggenda o After Earth.
Favoritismo e privilegi
Tornando alla lezione del professore americano, la sua conclusione agli studenti proseguiva così:
“Il vostro lavoro come studenti che hanno ricevuto un’educazione è di essere consapevoli del vostro privilegio e di usare questo particolare privilegio chiamato educazione per fare del vostro meglio e realizzare grandi cose. Il tutto mentre sostenete quelli nelle file dietro di voi.”
Che questi attori abbiano realizzato del proprio meglio, per alcuni non c’è alcun dubbio. Del resto, è sotto gli occhi di tutti la bravura di Robert Downey Jr. o di Julia Roberts.
Resta tuttavia il fatto che, nonostante i loro risultati, il privilegio di nascere con genitori nell’ambiente dello spettacolo per loro è stato un grosso vantaggio. Chi può dire, infatti, che sarebbero diventati delle star di fama mondiale in altre condizioni?
FONTI
MyMovies.it
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