Sempre col sole a picco tra i palazzi
E tra i vuoti di quelli in costruzione
L’asfalto manda un odore di rabbia
Che viene a noia; e uno stanco “sti cazzi!”
Rulla nel petto “la Rivoluzione!”
E in corpo è un ribollìo come di scabbia.
Ma cala il buio e torno a non pensarci
Fra vanità di voglie e vini marci.
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