Dio ci parla, è inequivocabile:
la musica è incendio di stelle,
un oceano ribollente d’eternità ancestrale;
s’inchioda essa nella colonna vertebrale
dove mai può discostarsi, unita come fusa
al coperchio umano di pelle e ossa;
è istinto d’estasi schiumante ch’istiga
all’assassinio delle ombre riottose
che giacciono sopra di noi, avide di tedio.
Ma come un martello instancabile tutto
è devastato dalla mente in calore
musicale, tutto è cancrena del nero,
tutto è orgasmo d’un vibrante suono solo,
quello semplice, dell’ allineamento esistenziale.
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