Storie di pirati
Sono sempre rimasta molto affascinata dai racconti sui pirati: le loro avventure e scorribande suscitavano in me una curiosità che si è solo intensificata con il passare del tempo e che, poi, è stata abbondantemente nutrita da film e libri. Quindi, ora che è luglio e molti si trovano sotto un ombrellone in riva al mare, cosa c’è di meglio che guardare l’orizzonte e perdersi in storie di pirati?
Di personaggi noti ce ne sono molti, alcuni fittizi, altri no, così, per chiarire alcuni dubbi, ho deciso di parlarvi dei tre pirati più conosciuti tra quelli realmente esistiti.
Barbanera
Indubbiamente il più celebre e il più agguerrito tra fu Barbanera, capitano della Queen Anne’s Revenge, nave equipaggiata con 40 cannoni e con la quale saccheggiò più di 140 navi. Aveva la fama di essere estremamente feroce e dedicò molto tempo e cura a costruire un’immagine di sé che potesse incutere grande timore agli avversari. Morì a seguito di uno scontro con la Marina inglese e la sua nave, affondata al largo delle coste del North Carolina, è stata ritrovata nel 1996 ed è ora oggetto di studi archeologici e custode di antichi manufatti.
Calico Jack
Non da meno fu Calico Jack, che iniziò la sua carriera come pirata a bordo della Nettuno. A seguito di un ammutinamento, fu eletto capitano dalla ciurma. Sulla sua nave erano presenti anche due piratesse molto famose: Anne Bonny, sua amante, e Mary Read; ma ciò che lo rese molto noto fu l’aver ideato la bandiera pirata come la conosciamo noi: un teschio e due sciabole incrociate. Dopo numerose incarcerazioni e fughe, Jack e il suo equipaggio furono impiccati in Giamaica nel 1720.
Black Bart
Il bucaniere Black Bart fu, invece, un personaggio del tutto singolare. Entrò nella pirateria a 37 anni, quando la nave su cui prestava servizio fu assalita dai pirati. Diventato capitano della Rover, abbordò numerosi mercantili. Quando, però, venne a sapere dell’impiccagione a Nevis di alcuni compagni, decise di vendicarsi appiccando il fuoco alle navi ormeggiate al porto e mettendo una taglia sulla testa dei funzionari responsabili delle condanne a morte: diventò, così, il primo paladino dei pirati.
Questi tre personaggi sono solo pochissimi dei tanti predoni che sappiamo compivano scorribande per tutti gli oceani, ma, stando in riva al mare, sotto il sole cocente, non è difficile lasciarsi trasportare dalla fantasia e immaginarli navigare cantando “quindici uomini sulla cassa del morto e una bottiglia di rum”.
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