Brexit

Conseguenze serie, semiserie e tragicomiche di Brexit

Le conseguenze della Brexit

La parola Brexit è sulle bocche di tutti dallo scorso 24 giugno e ne abbiamo già parlato tutti con amici, genitori, insegnanti e siamo tutti, almeno in teoria, ferratissimi sull’argomento. Oggi vorrei lasciare da parte i moralismi, gli aspetti politici ed economici e parlare delle conseguenze che Brexit avrà (o ha già avuto) sul turismo da e per la Gran Bretagna.
Premettendo che ci vorranno circa due anni per far entrare in pieno vigore le conseguenze di Brexit, iniziamo a parlare di un paio di cose:

  1. Visto o non visto? Questo è il dilemma

Sicuramente non sarà più possibile entrare e uscire dall’Inghilterra quasi senza controlli come siamo abituati a fare e sicuramente ci dovremo rassegnare a fare un passaporto per andare a visitare Londra. In arrivo ci sono però delle buone notizie! Pare che non servirà avere un visto per entrare nel Regno Unito, molto probabilmente entreranno in vigore degli accordi simili a quelli che esistono già fra America e Italia. Sicuramente la cosa ci conforta, ma sinceramente chi di voi ha un passaporto? E soprattutto, quanti di voi sarebbero disposti a fare mesi di trafile burocratiche per ottenerne uno solo per trascorrere un week end a Londra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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2. Paese che vai, valuta che trovi

Gli inglesi hanno sempre voluto fare i particolari e si sono sempre tenuti la loro cara sterlina. Finora è stata una mossa da maestro perché per noi possessori della moneta unica era svantaggioso acquistare sterline, ma adesso non più. A causa della Brexit il valore della sterlina ha subito un crollo, quindi per noi europei in questi primi mesi di assestamento sarà molto vantaggioso viaggiare all’interno della Gran Bretagna. Che aspettate? Lasciate da parte gli esami e fate le valigie, un occasione del genere è più unica che rara!

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3. Evviva gli aerei low cost – o forse no

Ormai abbiamo preso l’abitudine che se vogliamo fare un viaggio in Europa andiamo a guardare sui siti di Ryan Air e di Easyjet per vedere le tratte disponibili e quale delle due offre prezzi più economici. Tra qualche mese probabilmente dovremmo cambiare le nostre abitudini, soprattutto per quanto riguarda Easyjet. Quest’ultima compagnia ha subìto un crollo in borsa del circa 20% nel dopo Brexit, questo perché la sua sede legale si trova in Inghilterra. Per ora i prezzi dei biglietti aerei sono molto bassi (approfittate, approfittate) ma probabilmente le cose cambieranno. Easyjet ha potuto tenere dei prezzi super convenienti perché sorvolava i territori dell’UE, ora però come compagnia extraeuropea, dovrà per forza fare i conti con i tassi doganali, a meno che non decida di di spostare la sua sede legale in uno degli Stati membri. In qualsiasi modo si evolva la cosa comunque, volare verso la Gran Bretagna sarà più costoso.

4. “Tanto con l’inglese si va dappertutto al giorno d’oggi!”

Frase che ho sentito ripetere più volte dai miei genitori e dai miei nonni e a cui ho sempre creduto ciecamente. Fino ad ora. L’unione europea ha infatti minacciato di togliere alla lingua inglese il suo status di lingua franca in quanto lingua ufficiale di un paese che non fa più parte dell’unione europea. L’Irlanda ufficializzato il gaelico e Malta il maltese, ma nessuna delle due l’inglese. Ci si prospetta dunque lo scenario surreale (anche se francamente un po’ improbabile) in cui i comunicati ufficiali all’interno dell’UE siano trasmessi in un’altra lingua. Il candidato più papabile al momento sarebbe il tedesco. Quindi cartelli pubblicitari in tedesco, cartelli stradali in tedesco, informazioni ufficiali in tedesco, guide turistiche in tedesco… Insomma ein deutscher Albtraum (un incubo tedesco).

Morale della favola? Cari amici, non fatevi spaventare da questo Brexit e viaggiate, viaggiate, viaggiate. Non fate decidere a dei politici quello che potete o non potete visitare ma seguite il vostro cuore, alla ricerca di nuove avventure (ovviamente con un occhio al portafoglio).

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