Quando scrive ‘Salvezza’, che fa parte della raccolta Colloqui, Guido Gozzano ha 27 anni, ma si sente già vecchio. Come dargli torto. L’incombere dei trent’anni lo porta a considerare l’ineluttabilità della fine della giovinezza che lui, giovane poeta tormentato, forse non ha mai conosciuto. E’ questo sentimento di perdita di qualcosa che forse non si ha mai posseduto, che lo porta a scrivere versi difficili e tristi, ma pieni della certezza che il sonno gli restituirà quel riso mattutino, quell’infanzia fantastica, che lui (ri)cercherà durante tutta la sua breve vita.
Vivere cinque età?…
Benedetto il sopore
che m’addormenterà…
dell’anima leggiera:
meglio dormire, meglio
prima della mia sera.
il riso mattutino.
La bellezza del giorno
è tutta nel mattino.