Molti di noi sono amanti del silenzio e della pace che esso porta con sé, ma trovarlo non è così semplice come sembra. Per gli abitanti delle città goderne è impensabile, ma, anche ai limiti della Terra, lontani dalla società e da ogni forma di vita, è impossibile trovare il silenzio assoluto: anche nei luoghi più remoti, infatti, arriva comunque l’eco delle tecnologie e degli insediamenti umani.
Ma gli scienziati non si sono fatti fermare da questo: alla Minnesota Orfield Laboratories, in Minneapolis, hanno costruito una stanza che è entrata nel Guinness dei Primati come il luogo più silenzioso del pianeta. Essa, infatti, assorbe il 99,99% dei suoni, annullando completamente sia i rumori provenienti da fuori sia il riflesso sulle pareti di quelli prodotti al suo interno.
È formata da due camere costruite una dentro l’altra e, quella interna, che è la stanza del silenzio assoluto, è realizzata con uno strato di fibra di vetro spesso un metro, che porta la rumorosità di fondo a -9,4 dB, un valore molto lontano dai 60dB di una conversazione o dai 30dB del rumore presente in casa mentre dormiamo.
In molti hanno descritto la sensazione che si prova entrando nella stanza anecoica e, per lo più, hanno trovato il silenzio assoluto insopportabile: la maggior parte dei volontari che sono entrati ha resistito al massimo qualche secondo; quelli che sono riusciti a rimanere nella stanza quindici minuti hanno iniziato a soffrire di claustrofobia, allucinazioni uditive e attacchi di panico. L’unico a resistere per quarantacinque minuti è stato lo scrittore George Foy, cultore dei luoghi silenziosi.
Entrando in questa stanza, noi diventiamo l’unica fonte di rumore e, quindi, molto presto, l’udito inizia a percepire tutti i suoni del nostro corpo, come il respiro, il battito cardiaco e il sangue che scorre nelle vene.
La camera anecoica viene generalmente utilizzata per gli studi sulla sordità o come addestramento speciale per gli astronauti della Nasa, affinché non vengano sopraffatti dall’assenza di suoni nello spazio.
Il silenzio assoluto, quindi, non è affatto “d’oro”, anzi, la semplice parola “silenzio” è impossibile da definire in altro modo se non in negativo -“assenza di suoni”- perché, i “sovrumani silenzi” e la “profondissima quiete” di cui parlava Leopardi e che molti cercano, non esistono.