L’approvvigionamento di energia elettrica è un tema in merito al quale urge trovare una soluzione in grado di arginare in modo definitivo le problematiche connesse a danni ambientali, scaturiti in seguito al crescente fabbisogno energetico umano. Alcuni episodi recenti che si sono verificati in Europa, confermano che le fonti rinnovabili possono rappresentare una valida e concreta alternativa per le necessità del continente. Stiamo parlando di esperienze-simbolo che possono indicare la strada per il futuro globale.
Eclatante il caso della Germania. Intorno alle ore 13 dello scorso 8 maggio, giornata domenicale ventosa e soleggiata, il Paese ha prodotto 55 gigawatt di energia elettrica utilizzando fonti rinnovabili, riuscendo a coprire l’87% del consumo corrente. In alcuni intervalli di tempo si è verificata una situazione paradossale, per cui i fruitori di elettricità sono stai pagati per utilizzarla, dal momento che i costi sono drasticamenti diminuiti. Questa situazione utopica, che non si è ovviamente protratta a lungo, è nata dalla concomitanza di vari fattori: situazione climatica ideale, basso consumo energetico in un giorno festivo e contributo di nuovi impianti. Le stesse circostanze si sono verificate il 15 maggio.
Un traguardo storico è stato raggiunto anche dal Portogallo. Per circa 110 ore consecutive il Paese iberico è riuscito a garantire l’approvvigionamento elettrico a partire totalmente da fonti rinnovabili, sfruttando prevalentemente l’energia eolica. Si tratta di risultati di un’importanza notevole, considerando che secondo Eurostat fino al 2013 il Portogallo si serviva delle rinnovabili soltanto per il 23% della produzione elettrica complessiva.
La Danimarca costituisce un esempio di eccellenza in questo campo. In una giornata di luglio dello scorso anno il Paese fu in grado di produrre il 116% dell’energia richiesta , per arrivare al 140% durante le ore notturne. Passando ad una valutazione complessiva, nell’anno 2015 le rinnovabili hanno contribuito per il 42% al fabbisogno energetico della popolazione danese. D’altro canto, considerando l’intero pianeta, nel 2015 tali fonti sono aumentate dell’8% rispetto al 2014.
Episodi di questo genere dovrebbero far capire quanto ancora possiamo darci da fare per migliorare alcune situazioni in cui l’approvvigionamento energetico sta creando ingenti danni sotto il profilo ambientale ed economico.