Vi siete mai chiesti cosa significa davvero il simbolo che interpretiamo come un generico disegno di pace? Da cosa deriva? Perché gli è stato attribuito questo significato?
Al giorno d’oggi, vediamo ovunque simboli come questo e ci dimentichiamo che riguardano ciò che avveniva nel mondo appena mezzo secolo fa. È stato ridotto al mainstream e poco importa se abbia un significato vero o no, l’importante è come viene interpretato dalla società. È solo uno stemma, ma lo scrivono tutti ovunque (nei quaderni, sui muri, su internet), lo indossano tutti, lo rappresentano come se sapessero cosa sia davvero.
Nonostante lo strepitoso seguito che ebbe a braccetto con lo slogan “Fate l’amore, non fate la guerra”, è giusto sapere che non sono stati affiancati dalle loro origini. Innanzitutto, il simbolo in questione non è nato con l’intento di rappresentare l’ideale sessantottino della pace e dell’espansione dell’amore fra gli uomini, anche se ebbe una grande importanza a quei tempi come riferimento al movimento studentesco contro la guerra.
Venne creato nel 1958 da Gerald Holtom e il suo scopo era quello di sostenere l’antimilitarismo e la Campagna per il disarmo nucleare. Egli era un artista del Royal College of Arts e partì dalle lettere N e D (che stavano appunto per Nuclear Disarmament) dell’alfabeto semaforico per le segnalazioni nautiche. Per questo tipo di comunicazione, colui che mandava in segnale faceva uso di bandierine e ogni posizione assunta indicava una lettera. Il simbolo della pace è dato dalla fusione delle due posizioni stilizzate del segnalatore: la N è indicata dalle braccia lontane dal corpo che puntano verso il basso e che stanno a rappresentare le linee oblique del simbolo; la D da due braccia parallele, una puntata verso l’alto e una verso il basso, interpretate dalla linea dritta che divide a metà il cerchio. La circonferenza che racchiude il tutto dovrebbe rappresentare il globo, perciò la globalizzazione del significato del simbolo stesso.