In breve tempo è diventato un fenomeno, ragazzi e ragazze sognano di assistere a uno spettacolo e sempre più locali in stile arte retrò della seduzione aprono i battenti a Milano: stiamo parlando del Burlesque!
Di settimana in settimana gli spettacoli si moltiplicano nel capoluogo lombardo, così come le cene con show di burlesque al momento del dessert, e i recital un sabato sì e un sabato no, come quelli organizzati al Salon Parisien che per due serate al mese si trasforma grazie alla Royal Revue.
Quando nasce il Burlesque? E soprattutto cosa sarebbe? Danza, musical, spogliarelli o semplici parodie?
Il Burlesque (o burlesco) nasce dalla danza ed è un genere di spettacolo satirico che si sviluppa in Inghilterra nel XVIII secolo acquisendo, durante l’ottocento, caratteristiche più comiche e parodistiche. Prendeva in giro lo stile di vita dell’aristocrazia e della borghesia più facoltosa, strizzando l’occhio alle classi più modeste a colpi di lustrini, boa di struzzo e paillettes; infatti l’abbigliamento tipico, simbolo del Burlesque, è fatto di piume, pizzi, tulle, trasparenze e abiti molto scenografici, indossati con estrema disinvoltura dalle ballerine.
Superato lo scandalo iniziale, nel XIX secolo il Burlesque raggiunge anche il grande pubblico americano e sfonda a Broadway, realizzando tour di spettacoli in molte città statunitensi: da New York a Chicago, da New Orleans a Cincinnati. Poi, col passare del tempo, il burlesque ha perso il suo elemento caricaturale diventando sempre più simile al varietà.
Tuttavia, questo genere continua a porsi al pubblico in modo irriverente, con qualche doppio senso nelle battute e puntando tutta la sua magia nella sensualità degli artisti.
Basti pensare alla famosissima Dita Von Teese, Immodesty Blaze o Eve la Plume, donne dalla femminilità esasperata ben riuscita che sapevano creare ogni volta rappresentazioni diverse dalle precedenti: da quella sulle punte dei piedi, a quella ottocentesca, a quella più moderna piuttosto che a quella ispirata al Moulin Rouge. La loro abilità era di mettere in scena l’antico come il moderno con spettacoli brevi ma intensi: brevi perché duravano appena una manciata di minuti ma intensi perché sapevano lasciare senza fiato e con una punta di insoddisfazione gli spettatori, grazie ai giochi di luce e alla sensualità del vedo-non vedo, così diversi dai comunissimi stacchetti di strip-tease che lasciano ben poco spazio all’immaginazione.
Il Burlesque non è solo un modo di ballare, è anche un modo di vivere: è un sogno che può continuamente essere sognato, ammaliando bambine, ragazze e donne di ogni età con piume, ciglia lunghissime, guanti, boa e altalene… è il punto d’incontro tra fantasia e realtà.
di Federica Premi