Tutti siamo stati soggiogati dal fascino di Atlantide, potente e fiorente città affondata in un solo giorno per opera di Poseidone, le cui sole notizie però, sembrano perdersi nel mito.
Eppure, ogni tanto spunta fuori qualche nuova scoperta o teoria interessante che sembra dar adito a queste fantasie.
È il caso di Heracleion, sommersa dalle acque attorno al VI secolo d.C. Immaginarsi la sorpresa dell’archeologo francese Franck Goddio quando – assolutamente per caso stando alla sua testimonianza – si è imbattuto in quella che forse è la scoperta archeologica più importante del 21° secolo: una città sommersa a più di 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria
Menzionata dallo scrittore Erodoto già nel V secolo: Heracleion per i greci, Thonis per gli egizi, era “la porta” verso l’Egitto, il fulcro del commercio mediterraneo.
Ciò che rende grandioso il ritrovamento, è soprattutto il fatto che, essendo rimasti sommersi e protetti dalla sabbia sul fondo del mare per secoli, i reperti sono perfettamente intatti.
La scoperta di Heracleion infatti, può aggiungere informazioni indispensabili per ampliare le odierne conoscenze del mondo antico: tra i vari reperti si contano moltissime incisioni geroglifiche perfettamente conservate.
Tuttavia, il lavoro è tutt’altro che finito, come spiega Franck Goddio: “Siamo solo all’inizio della nostra ricerca, probabilmente dovremmo continuare a lavorare per i prossimi 200 anni perchè Thonis-Heracleion possa essere pienamente scoperta e compresa”.