di Clara Incerpi
Un giorno dopo l’altro
il tempo se ne va
Le strade sempre uguali
le stesse case
Lo scorrere incessante del tempo, giorno dopo giorno, strada dopo strada, tramonto dopo tramonto. La linea retta che crediamo, vogliamo seguire, quando alle volte sbandare, fare piccole soste è solo altamente salutare. Le maschere, che ci poniamo davanti agli altri, al mondo, crudele e spaventoso per esseri fragili come noi umani. La voce.. Ah, la voce. Poco considerata ma così importante, segno distintivo per la nostra persona. Volere eterno d’ascolto.
Il libro di Carlo Lucarelli, Un giorno dopo l’altro, ci racconta nel migliore dei modi tutto questo. Con leggerezza e fluidità, narra una storia ben precisa ma facilmente comprensibile, non scontata ma a tutti accessibile, che permette di riflettere su se stessi e gli altri.
Si racconta di un’ispettrice, Grazia Negro, che è alla ricerca di un killer, Vittorio, impegnato ad entrare ed uscire dalle autostrade fingendosi agente di commercio e cambiando ogni volta la propria identità. Questo offre i suoi servizi professionali su Internet con il nome di Pit Bull. Ma non è l’unico pit bull presente nella storia. Perché c’è anche quello di Alex, adolescente deluso dall’amore e poco voglioso di vivere il suo presente, chiuso in un server di provincia dove lavora. Captando il significato errato di una conversazione a proposito e rispondendo ad un e-mail sbagliata si ritroverà catapultato in una storia che non gli appartiene, gli intrecci inizieranno ad infittirsi e la vita delle tre persone viaggerà per un po’ sullo stesso binario, o meglio, nella stessa corsia autostradale.
Lucarelli, abilissimo nello scrivere storie ritmate e ricche di descrizioni, riesce a disegnare un quadro perfetto e altamente realistico della storia che va a raccontare al lettore. Il punto di vista si sposta di continuo da un personaggio all’altro, metafora della vita, o di quello che perlomeno dovrebbe succedere a tutti; ritrovarsi alle volte, per volere o meno, a vestire i panni di qualcun altro, provare sulla propria pelle sensazioni che non ci erano mai appartenute, vedere le cose con occhi diversi dai propri.
L’abilità straordinaria dello scrittore nel descriverci i dettagli del quotidiano ci porta in una dimensione a parte, permette al lettore di immergersi completamente nella storia. Una riflessione sull’importanza della voce, voce in quanto personalità, essere di ognuno: quanto siamo realmente noi? Quanto invece ci nascondiamo dietro false identità?
Se cercate un romanzo leggero ma non superficiale, giallo ma non troppo d’azione, rosa ma non a rischio diabete beh, questo è quello che fa per voi. Una lettura diversa, interessante, scorrevole, da terminare in tre giorni di mare.