Vi ricordate tutti i cartoni animati della Disney che avete guardato da piccoli? Avete mai riprovato a riguardarli una volta diventati grandi? Se non l’avete mai fatto, provateci! Vi accorgerete dell’esistenza di tantissime cose che non avete mai notato.
Quando si è piccoli non c’è nulla di meglio dei cartoni della Disney. Le storie sono avvincenti, i personaggi sono facili da interpretare, c’è sempre un personaggio principale, buono e bello, sempre avversato da un cattivo, ma tutto si risolve sempre per il meglio perché c’è sempre un aiutante pronto a risolvere la situazione.
Da piccoli si sogna od occhi aperti, sperando di incontrare il nostro principe azzurro o la nostra principessa in pericolo nel cortile della scuola o sulla strada per tornare a casa. E se proprio non si riesce a trovare fa niente, perché tanto ci si trova insieme agli amici a riguardare i film insieme o a cantarne le canzoni.
È proprio così che è iniziata la mia riscoperta dei cartoni Disney, alla “veneranda” età di 20 anni. Mi sono ritrovata a cantare le canzoni più famose dei cartoni animati Disney in una serata in cui ogni altra attività sembrava impossibile. Per la prima volta nella mia vita mi sono seduta a leggere i testi di quelle canzoni che da piccola mi sembravano tante belle parole in rima e ho scoperto che non solo avevano un senso, ma che erano anche profonde. Insomma, ho capito che avrebbero tranquillamente potuto essere canzoni normalissime, come testimonia la famosissima “let it go” di Frozen.
Ho iniziato a riguardare i più famosi cartoni Disney e ho scoperto tantissime storie bellissime. Un cartone a mio parere fatto benissimo è “inside out”. Sembra incredibile, ma riesce a spiegare come funzionano le emozioni di una persona, usando delle figure che incarnano le principali emozioni umane. E quando ci si accorge che la protagonista diventa adulta? Quando riesce a provare delle emozioni miste, cioè quando i suoi ricordi non sono al 100% tristi o al 100% felici ma coinvolgono anche altre emozioni. Nel cartone, tutto ciò viene spiegato con l’amicizia che si instaura fra il personaggio di tristezza e quello di gioia. Una metafora fantastica.
Un altro cartone che vi consiglio è Fantasia, da non confondere con il più famoso “Fantasia 2000”. Si tratta di un cartone interamente musicato, in cui non c’è un filone principale di narrazione ma tante piccole storie che si intrecciano. Inoltre i personaggi non parlano, ma sono le musiche create dai compositori più famosi a fare da colonna sonora e da voce narrante allo stesso tempo. Semplicemente geniale.