Registi a nove anni, artisti a cinque e universitari a otto… No, non sto dando i numeri, queste sono le età e le qualifiche di alcuni bambini prodigio che vivono tra noi. Per bambini prodigio si intende coloro che ottengono risultati al livello di un adulto ma non hanno un’età superiore a tredici anni. Di solito imparano a leggere all’età di due anni e a scrivere a tre, prima dei cinque imparano a suonare uno strumento alla perfezione e per i tredici anni sono già in possesso di una laurea; e ciò accade perché lo sviluppo delle funzioni intellettive avviene ad una velocità più elevata rispetto a quello corporeo.
Secondo molti scienziati i bambini prodigio sembrano eccellere soprattutto in campi che si basano su regole precise, come la matematica, la musica o gli scacchi; invece, non raggiungono gli stessi risultati nelle scienze umanistiche, poiché queste richiedono una maturità ed un’esperienza di vita che essi ancora non possiedono. Sono stati stilati sei profili di piccoli geni: il creativo, l’autonomo, quello di successo, il sotterraneo, l’antisociale (con tendenze al bullismo e alla tossicodipendenza) e, infine, quello definito “doppiamente eccezionale” perché soffre di dislessia, bipolarismo o autismo.
Nella storia ci sono diversi casi di piccoli geni ormai famosissimi, come H.P. Lovecraft, che componeva lunghi poemi già all’età di cinque anni, Pablo Picasso, che a otto anni disegnò il suo primo Picador, o Wolfagang Amadeus Mozart, che iniziò a suonare all’età di tre. Invece, al giorno d’oggi, tra i prodigi più conosciuti c’è Kim Ung-Yong, annoverato nel Guinness dei primati per l’altissimo quoziente intellettivo: 210.
A parte i casi più eclatanti, i ragazzi che vengono definiti plusdotati sono il 5% della popolazione e molte volte sono difficili da riconoscere; spesso in classe hanno un atteggiamento di disinteresse e noia, che può sottintendere un livello mentale superiore non solo a quello della classe ma anche a quello di un adulto, ma che può essere scambiato per un disturbo dell’apprendimento o per la sindrome di Asperger.