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“Ricordo di Pasolini”: la parola agli artisti in mostra a Abbiategrasso

Ricordo di Pier Paolo Pasolini”: una esposizione nata con l’idea di essere una “mostra incessante” giunge da Senigallia sino al Palazzo Cittadini Stampa di Abbiategrasso. Un omaggio attraverso varie forme di arte: astrazioni, scultura e ritratti. La parola a quattro degli artisti protagonisti.

Scrittore, “poeta civile”, drammaturgo, cineasta, sceneggiatore e giornalista: sono molti i ruoli assunti da Pier Paolo Pasolini nel panorama culturale dell’Italia, in particolare dal secondo dopoguerra al suo omicidio tuttora avvolto in parte nel mistero avvenuto nel 1975.

A quarant’anni di distanza dal delitto, un gruppo di artisti si è riunito a Senigallia, nelle Marche che erano la sua regione di origine, per organizzare una esposizione che fosse ne fosse un ricordo vivo, in grado di descrivere diversi punti di vista di questo personaggio la cui “enormità”- afferma il curatore Renato Galbusera– non può e non deve restare confinata nella cronaca che ha attirato le attenzioni sulla sua morte.

Da venerdì 6 maggio, data dell’inaugurazione, sino al 21 dello stesso mese, sarà ora possibile godere gratuitamente del risultato di questa idea, presso il Palazzo Cittadini stampa di Abbiategrasso. All’apertura sono intervenuti anche il sindaco di Abbiategrasso Pierluigi Arrara, che ha sottolineato l’importanza della cittadina, territorio più grande del milanese dopo Milano ma con il minor numero di abitanti, e Cesare Nai, presidente della Fondazione “Per Leggere”, rete bibliotecaria locale che il 21 maggio compirà 10 anni, e festeggerà al finissage della mostra.

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Nella sala più grande, sovrastata da un antico soffitto a cassettoni e da affreschi raffiguranti vita campestre, spicca un ritratto in primo piano di Pasolini, dipinto in bianco e nero. L’autrice, Maria Jannelli, ce lo racconta così: “Il mio lavoro si basa sullo sguardo e sul ritratto. Pasolini è un personaggio che ritengo fondamentale nella mia educazione. Io Renato [Galbusera] Antonio Miano e altri artisti di questa mostra lavoriamo insieme da tantissimi anni, dall’84. In genere io non faccio mai un ritratto completo ma è come se il personaggio stesse per entrare o per uscire dallo spazio. La tecnica è una tecnica mista su tela ed è in bianco e nero perché appartiene a un periodo in cui usavo solo il bianco e nero (2004), poi sono passata a un periodo in cui il nero lo cancellavo e diventava tutto bianco.”

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In una sala successiva appare un’opera scultorea, più astratta. Ce ne parla l’autore Pino di Gennaro:Io sono lo scultore del gruppo. Gli altri hanno puntato molto sul ritratto, sull’immagine di Pasolini, io invece ho posto l’attenzione sulla sua pratica quotidiana che era quella dello scrivere. Ho quindi realizzato un lavoro che ricordi il positivo e il negativo della stampa come la si faceva una volta, con le lettere in piombo. C’è un pannello fatto con un’impronta di carta pesta, con intorno un foglio di carta riciclata bianca. L’altro riquadro dovrebbe invece essere il positivo che dovrebbe lasciare l’impronta: c’è una parte centrale in bronzo con segni di una scrittura che è un misto fra quella araba, egizia, latina e vari simboli. Intorno invece c’è il piombo a ricordare che la stampa prima avveniva con caratteri in piombo. Come altri autori Pasolini con la sua scrittura ha fatto il giro del mondo e messo insieme modernità e tradizione.”

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Lontana dal realismo del ritratto appare anche la tela di Gianantonio Gennari, esposta poco oltre l’entrata. “Io non sono un gran parlatore. Questa è un’opera che già avevo prima dell’idea della mostra. Io vedo Pasolini come un autore drammatico, forse quest’opera si adatta perché vi si riconosce una crocefissione, o comunque un martirio, una figura raggelata come forse lo era lui.”

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Particolarmente legato alla figura di Pasolini si dichiara essere Luciano Gatti, autore del ritratto a figura intera “Il giorno prima”, il cui titolo non appare nella didascalia, che sottolinea soltanto il nome dell’autore per scelta curativa. “Io avevo un progetto con Pasolini molti anni fa, che poi non si è concretizzato, ma mi ha portato a inserirmi nell’ambito della sua poesia, della sua arte. Quindi quando si è trattato di andare ad affrontare questo tema la cosa non mi ha trovato impreparato. Ho immaginato Pier Paolo il giorno prima che avvenisse la sua morte. Già la sua figura si fa più trasparente, sta per scomparire. Già la sua immagine scompare. Come se fosse un presagio. Appare pallido, e vestito di bianco.”

La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 16 alle 18 e Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.30  e dalle 15.00 –18.30. L’allestimento si deve all’associazione Le Belle Arti, nel contesto del progetto ArtePassante, e grazie a questa collaborazione è possibile anche prenotare visite guidate scrivendo una mail a info.lebellearti@fastwebnet.it o lebellearti.ufficiostampa@gmail.com.


CREDITS

Immagini dell’autrice

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