Tebe, antico Egitto: un amore proibito travolge Imhotep, grande sacerdote e custode dei morti, e Anck-su-Namun, intoccabile amante del faraone Seti I. Scoperti, i due amanti uccidono il faraone e, per non incappare nelle guardie reali, la giovane donna si suicida dando il tempo ad Imhotep di fuggire e di recarsi ad Hamunaptra – la città dei morti -. Ed è proprio qui che, dopo aver iniziato la cerimonia per riportare alla vita la sua amata, Imhotep viene sorpreso dai Medjay – le guardie di Sei I – e condannato all’Hom Day, la peggiore delle maledizioni, mai emessa prima di quel momento: dopo essere stato mummificato vivo e chiuso in un sarcofago insieme a numerosissimi scarabei carnivori, il sacerdote viene sepolto ai piedi della statua di Anubi. Condannato ad essere un Non-morto per l’eternità, qualora venisse risvegliato causerebbe devastazione e terrore nel mondo dei vivi.
Cairo, 1923: dopo aver trovato la chiave del sarcofago di Imhotep e un’antica mappa, Evelyn, un’egittologa e bibliotecaria, suo fratello Jonathan e Rick O’Connell, un ex soldato americano a cui Jonathan ha sottratto la chiave, decidono di partire per Hamunaptra alla ricerca del famigerato tesoro del sacerdote incappando, però, in un enorme pericolo: dopo aver letto alcune formule dal Libro dei Morti, Evelyn risveglia, inconsapevolmente, Imhotep, il quale, animato da un amore che dura da oltre duemila anni, è più deciso che mai a riportare in vita Anck-su-Namun. Riusciranno i protagonisti della vicenda a spedire, una volta per tutte, la mummia nell’aldilà o il mondo sprofonderà in un perenne abisso di crudeltà e terrore?
Remake del celebre – e omonimo – horror del 1932, La Mummia – The Mummy – è un film del 1999 diretto da Stephen Sommers che fa parte di una trilogia – i sequel sono La Mummia, Il ritorno (2001) e La Mummia, La Tomba dell’imperatore dragone (2008) – i cui attori principali sono Brendan Fraser, nei panni di Richard O’Connell, Rachel Weisz, nei panni di Evelyn Carnahan, John Hannah, nei panni di Jonathan Carnahan e Arnold Vosloo nei panni di Imhotep.
Elementi fantasy – realizzati sulla base della sfera magico-religiosa dell’antico Egitto – azione e avventura convivono meravigliosamente in un’ambientazione ricreata nei minimi dettagli, sia nella parte iniziale della storia ambientata nell’epoca dei faraoni, sia nella parte ambientata in tempi più recenti; l’humor dei personaggi rende più vivace e divertente l’intero capitolo della trilogia e l’immancabile pizzico di romanticismo – ovvero la storia d’amore, assolutamente non protagonista del film, tra Evelyn e Rick – rendono quella che – probabilmente – vuole essere una rivisitazione in chiave semi-comica della Mummia del 1932 accessibile anche ad un pubblico più sentimentale.
In poche parole: La Mummia è un piccolo-grande capolavoro che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita!