di Federica Trucchia
“L’ho fatto per il mio paese“, ieri al Teatro Menotti di Milano, è andata in scena la commedia che vede protagonisti gli attori: Antonio Cornacchione e Lucia Vasini.
Lo spettacolo, questa volta nella sala del Teatro Menotti, andrà in scena dal 5 al 15 maggio!
Lui è un idealista ed eterno sognatore, costretto a una vita ironicamente ostile, ma, nonostante tutto, non perde mai la voglia di lottare. Senza che nulla gli sia offerto, persiste nell’inseguire i propri obiettivi giorno per giorno. Una vita di stenti e rinunce, lo mette spesso alla prova; ma lui non demorde affrontando comicamente le avversità quotidiane. Insomma un normale cittadino pronto, dopo tanti anni di duro lavoro, a ricevere la pensione… ma qualcosa andrà storto! Compare una donna che gli cambierà la vita, un ministro. Nonostante le migliaia di esodati già presenti, la donna firma un decreto che impedisce così all’uomo, e non solo, ad altri 179 “fortunati” individui, di ricevere la propria agognata pensione. Tale decisione provoca guai ineguagliabili! L’uomo, senza soldi e senza lavoro, ormai armato della sola lettera di licenziamento, compie il folle gesto: rapisce il ministro che ha varato il provvedimento e la nasconde in cantina! Pretende la revoca del decreto, cercando, in seguito ad una serie di sfortunati eventi, di filmare la donna mettendola alle strette, recapitando poi il video ai media. “Lei non sa chi sono io, non può trattarmi così. Io sono un ministro! – Certo: il ministro che mi ha rovinato!”
Lei è una donna borghese, di buona famiglia. Cresciuta anch’essa con dei valori fondamentali, diversi però dal suo rapitore! Dopo aver impiegato un ruolo come stimata docente universitaria, diventa ministro. Allo stesso tempo lavora come commercialista, nonostante la sua passione fin dall’adolescenza fosse la poesia, amore però represso dal padre, forse una figura un po’ troppo rigida e ingombrante. Una vita impegnata, senz’altro più agiata rispetto al personaggio interpretato da Cornacchione; moglie di un celebre commercialista, è abituata da sempre a vivere in luoghi curati e ricercati, per eleganza dei dettagli e nel design. Viaggi in giro per il mondo, partecipa a regate annuali e circoli di prestigio; ma anche lei, non smette mai di sognare! Capace di un’ironia ficcante, sa abilmente prendersi in giro quando c’è bisogno; è una donna acuta che decide di entrare in politica non solo per gli altri e per il proprio paese, ma anche per se stessa.
“L’ho fatto per il mio paese!” affermano; è vero, agiscono entrambi convinti, avendo l’ambizione di farlo per il proprio paese, quando in realtà ognuno ha come priorità i propri interessi… concezione non poi tanto distante dalla realtà. Cornacchione cerca di riottenere la propria pensione, capire il motivo che abbia spinto il ministro alla scelta del decreto, non così tanto ponderato. L’uomo se pur rovinato da un destino ostile, è ancora capace di sperare, di provare a migliorare o almeno denunciare un sistema non proprio regolare, senza mai perdere la convinzione di poter tornare ad avere ciò che gli spetta. Vasini prova a colmare una sensazione di solitudine; probabilmente frutto di un’infanzia vissuta con regole e imposizioni. La donna decide così di scendere in politica, scelta moralmente appagante, ma soprattutto una sfida personale.
Due mondi agli antipodi, che s’incontrano e inevitabilmente si scontrano; le battute si susseguono a un ritmo incalzante, impossibile non rimanerne coinvolti. Il connubio d’ironia e tematiche di attualità, indubbiamente rapisce. Succede qualsiasi cosa nel momento in cui i protagonisti si sfogano riguardo alle proprie delusioni, insoddisfazioni e insuccessi; incolpandosi l’un l’altro, citando non solo, classi sociali e scelte politiche. I dialoghi sono affascinanti, attraggono l’attenzione dello spettatore, senza lasciare scampo; un ritmo che contraddistingue la comicità di questa commedia, eseguita perfettamente da due grandi attori come Cornacchione e Vasini.
Antonio Cornacchione non è solo un attore, è celebre al grande pubblico come comico di Zelig; rimarrà eterno il suo tormentone “Povero Silvio!“… o in pieno periodo di campagna elettorale “Povero Ilvio!“. La sua carriera inizia infatti, debuttando nel 1991 al teatro Zelig di Milano, insieme a Paolo Rossi e Aldo Giovanni e Giacomo, lavora inoltre con Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa” e compie diverse partecipazioni televisive al programma “Crozza Italia”. Durante la sua carriera, è chiamato anche per una sua performance comica al 57′ Festival di Sanremo e sempre in quegli anni ha l’occasione, grazie al suo estro comico, di lavorare con Adriano Celentano. Antonio Cornacchione non è solo un personaggio di grande talento, è anche l’autore dei dialoghi di “L’ho fatto per il mio paese” affiancato dalla geniale irriverenza di Francesco Freyre e Andrea Zalone, autori di successo del programma di LA7, “Crozza Nel Paese Delle Meraviglie“. Lucia Vasini inizia invece la sua carriera di attrice cinematografica e di teatro, diplomandosi presso la prestigiosa scuola del Piccolo Teatro di Milano, continuando in seguito i suoi studi a Los Angeles; in teatro lavora con importanti nomi del panorama artistico italiano, tra cui: Dario Fo, Franca Rame, Gabriele Salvatores e Paolo Rossi. Esperienze eccezionali, che chiunque invidierebbe!
“L’ho fatto per il mio paese” è una commedia che affronta, in modo ilare e con leggerezza la contrapposizione tra classi, ormai non più nettamente distinte, e le contraddizioni che tormentano la società. Indelebile è l’immagine di Lucia Vasini, costretta su un lettino d’ospedale, ripresa durante la lettura del comunicato: “Inizi a leggere!” gli impone lui, allora lei: “sei bottiglie di naturale, sei di frizzante, surgelati, una confezione di ceci biologici…” “Lo giri, giri il foglio, quelli sono dei miei appunti personali” esclamando lui con gesti eclatanti, nell’imbarazzo generale. Cornacchione è unico nel momento in cui descrive il cane di lei e come sia scappato durante il rapimento. Il ritmo e le battute esilaranti ricordano il film francese “Cena tra amici” (Le Prènom); un continuo botta e risposta, non può che colpire lo spettatore. Anche il personaggio di Lucia Vasini, ricorda l’attrice Valérie Lemercier, la quale spesso interpreta ruoli di donne borghesi, colte e facoltose, con obiettivi imprescindibili, ovviamente distinte da un’ironia unica; come nei film: “È arrivato nostro figlio” (100% Cachemire) o “Il piccolo Nicolas ei suoi genitori” (Le Petit Nicolas).
La commedia, la cui regia è di Daniele Sala, conquista sequenza dopo sequenza. Chi fosse interessato a non perdersi lo spettacolo, può trovare tutte le informazioni e gli orari sul sito del Teatro Menotti.
di Francesco Freyre e Andrea Zalone
scritto con Antonio Cornacchione
regia di Daniele Sala
produzione di Stefano Zappaterra per International Music and Arts
distribuzione Parmaconcerti