La prostituta che divenne imperatrice: Teodora

A poche esponenti del gentil sesso la sorte ha sorriso come a Teodora. Il suo fu un successo mirabolante, originale, incredibile. Bellissima e molto ingegnosa, soggiogò l’imperatore Giustiniano e salì così sul trono di Bisanzio, lasciando dietro di sé un mondo da postribolo.
Di nascita cipriota o siriaca, figlia di un uomo di nome Acacio che faceva il guardiano di orsi all’Ippodromo di Bisanzio e di una prostituta, Teodora divenne, appena diciottenne, una dei “simboli” del mondo bizantino: regina dell’Ippodromo – cioè di uno spazio d’incontro, di una mediana di ardenti trame: di un luogo favorito per scommesse, circo e teatro. Qui la futura Basilissa ebbe successo come attrice, danzatrice e mima – anche grazie alle sue indubbie capacità di seduttrice. Di una bellezza senza pari e dagli occhi magnetici, sapeva quello che voleva e non si faceva scrupolo ad intavolare relazioni con uomini abbienti e danarosi. Teodora credeva nella magia e, come riporta lo storico Procopio, era abilissima a preparare «pozioni e bevande miracolose che dovevano assicurarle uno sconfinato e mefistofelico potere sui suoi adoratori»image

Fin dalla tenera età nutrì le più ambiziose aspirazioni: accompagnò in Egitto l’amante Ecebolo, impiegato nei servizi dell’amministrazione imperiale, e dal momento che venne brutalmente scaricata, si ridusse a far la prostituta per sopravvivere. Ad Alessandria, allora una delle capitali del Cristianesimo e dell’eresia monofisita (secondo la quale in Cristo c’è la sola natura divina), Teodora conobbe monaci e patriarchi, asceti ed eremiti, si interessò alle discussioni teologiche, si appassionò di misticismo. Tornata a Costantinopoli, Procopio racconta che ella visse << per qualche tempo appartata in una modesta casetta, non uscendo mai e filando la lana», e, grazie all’aiuto della ballerina Macedonia, ebbe l’occasione di conoscere Giustiniano.image

Nipote dell’imperatore Giustino, era un brillante “uomo in carriera”, determinato, scrupoloso, garbato e piacevole che appena vede Teodora, ne fu del tutto affascinato. Giustiniano non contestò nulla alla donna: le assicurò prosperità, decori, fastosità. Per farle piacere, nelle polemiche tra Verdi e Azzurri, i due movimenti che dilaniavano Costantinopoli, diventò il patrocinatore degli Azzurri, il “partito” di Teodora e alleggerì la disciplina imperiale nei confronti dei monofisiti. La ormai Basilissa si spinse in tutti gli affari statali, diede prova di essere una consigliera accorta e perspicace, investì e depose patriarchi, membri del governo e generali, durante i ventun anni sul trono si occupò di governo, diplomazia, amministrazione statale interna, e incoraggiò Giustiniano a non lasciarsi abbattere e a reagire con compattezza quando Costantinopoli si scompaginò a causa delle lotte tra contrastanti fazioni. Inoltre, non immemore della sua ribelle giovinezza, appoggiò proposte a sostegno delle giovani prostitute redente.

Fu spietata (non dimentica delle insolenze ricevute) e devota alle persone che amava: soprattutto, fedelissima al suo imperatore. Durante gli anni del suo impero si consacrò a un puritanesimo esasperato, tant’è vero che la Chiesa ne fece una virtuosa santa . Al contrario, lo storico Procopio la mitizzò come donna licenziosa, spirito di corruzione e morte: la Basilissa resta un enigma ancora adesso irrisolto.

Credits: copertina, im1, im2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.