“Il vero protagonista di questa guerra non è lui. È la montagna. Quella Montagna che da millequattrocento anni non si muove, non esce dagli abissi della sua cecità, non apre le porte alle conquiste della civiltà, non vuol saperne di libertà e giustizia e democrazia e progresso…” Cominciava così uno degli strali più duri lanciati ne Le radici dell’Odio da Oriana Fallaci contro l’Islam, additato come una montagna monolitica di ignoranza, violenza e invidia contro l’Occidente. Ma la prima domanda che sorge spontanea è: com’è fatta questa montagna? Di stereotipi ne abbiamo a caterva, quanto sono veri e quanto no?
Musulmano = arabo
Il fatto che il Corano sia scritto e recitato in arabo può far pensare che tutti i musulmani siano appartenenti al mondo arabo. Fate così: provate a passare dal vostro kebabbaro di fiducia, meglio se turco. Provate a ringraziarlo per il buon panino kebab o per il falafel con salsa yoghurt abbondante in un impeto di amore fraterno ed ecumenico con un sonoro “Shukran!”, in arabo. “Grazie, ma io non sono arabo, sono turco” vi risponderà. Se invece gli direte “tesekkür ederim” in turco, vi farà un sorriso a 32 denti. Questo non deve stupire, dato che la nazione musulmana più popolosa è l‘Indonesia, con circa 205 milioni di fedeli, seguita a ruota dal Pakistan (178 milioni) e dall’India (177), che nulla a che fare con il mondo arabo. Il primo paese arabofono in graduatoria è l’Egitto, fermo a quota 80 e in quinta posizione dietro al Bangladesh. In totale, su 1,6 miliardi di musulmani solo 320 milioni abitano il Medio Oriente, più dei 240 milioni dell’Africa ma nemmeno un terzo in confronto al miliardo presente in Asia.
Arabo = musulmano
Non si può nemmeno pensare di identificare i parlanti lingua araba con i soli musulmani. Si potrebbe scoprire di ignorare tante piccole minoranze, fonti di ricchezza culturale. Se andate dal vostro pizzaiolo egiziano di fiducia, siete sicuri che sia musulmano e non un cristiano copto, di fede cristiana ortodossa, magari con qualche immagine di San Giorgio – patrono d’Egitto – o della Vergine in bella vista? I cristiani arabi sono una realtà numerosa, anche se pesantemente vessata e perseguitata in Medio Oriente. La chiesa caldea in Iraq e quella maronita in Libano ne sono testimonianza, pur essendo a rischio estinzione di cui, per inciso, nessuno sembra darsi troppa pena.
Islam = Una montagna
Così come per il cristianesimo, anche per l’Islam è impossibile identificare in assoluto uno e un solo indirizzo religioso dominante. È vero che come nel cristianesimo sono i cattolici, così nell’Islam sono i sunniti a costituire la cospicua maggioranza dei credenti musulmani, esistono però anche gli sciiti, altra etnia religiosa fortemente radicata in Iran, Iraq, Libano e Siria. Le differenze dottrinali tra sciiti e sunniti ci sono e sono significative. Nondimeno lo shi’ismo è ora più che mai legato ad un paese che fa del suo glorioso passato di Impero Persiano una bandiera, l’Iran degli ayatollah. E sfidiamo chiunque a parlare arabo con un iraniano fiero della sua millenaria civiltà. La montagna dell’Islam, in fondo, non è che un’illusione ottica. Forse converrà comprarsi un paio di occhiali nuovi.