Serie TV? Solo dosi in pillole, grazie

La società di oggi è un pubblico difficile; è in continua attesa di qualcosa, freme per le alte aspettative, vuole essere sorpreso e appassionarsi all’istante. Questa caccia alle emozioni si riversa, per molti, nelle serie tv. La suspense dei finali aperti, che spesso manca nella vita reale, è ciò che nutre gli spettatori di una serie televisiva, ma è anche l’elemento chiave che li “droga” di essa: li avvolge in una spirale da cui, poi, è difficile liberarsi.

Per chi può considerarsi piuttosto coinvolto in una o più serie TV, lo streaming è una delle invenzioni migliori al mondo. Da poco tempo, è sbarcata in Italia una nuova piattaforma molto popolare negli Stati Uniti, Netflix e, grazie a questi mezzi, non siamo più vincolati dalla tradizionale televisione, dall’orario fisso in cui è trasmesso un episodio tanto atteso. Si può guardare ciò che si vuole, quando si vuole, senza infiniti spot pubblicitari e con un qualsiasi dispositivo.

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Lo streaming, però, è anche il motivo per cui non ci si riesce a dare un limite ragionevole. Una volta terminati gli episodi di una serie, si riempie il vuoto che percepiamo tristemente iniziando a guardarne una nuova e così via, non si smette mai di alimentare questo circolo vizioso. In parole povere, dosi eccessive di questo tipo d’intrattenimento possono seriamente inquinare la qualità di una vita in modo struggente. Nel caso peggiore, l’astinenza da serie TV può addirittura portare ad assumere veri e propri atteggiamenti depressivi e ossessivi; si provano sintomi simili a quelli del senso di abbandono e lo smarrimento provocati dalla perdita di un amore.

Un altro motivo che porta lo spettatore a dipendere da una serie TV, secondo lo studio del sociologo Joshua Meyrowitz, è un sentimento di profondo legame che si prova nei confronti dei personaggi fittizi, poiché egli è immerso nelle loro vite e nei loro più intimi pensieri. Questo processo d’infatuazione si chiama “teleamicizia” e non è raro. Il senso di empatia che proviamo per un personaggio è il frutto di questo sviluppo e ci porta ad affezionarci concretamente ad una costruzione di pura fantasia. Nel caso dei più giovani, i cosiddetti “teleamici” possono addirittura assumere un ruolo identitario e diventare dei modelli ai quali ispirarsi per il fondamento della propria personalità.

Assaporare un momento di libertà dalla frenesia della vita e fiondarsi in mondi diversi, storie intricate e nuovi punti di vista attraverso uno schermo aiuta ad alleggerire le giornate più stressanti. Oggi, le serie televisive sono tra i più popolari passatempi e ce ne sono di varie per tutte le età e per tutti i gusti; l’importante è che non generino una vera e propria dipendenza psicologica e che non ci allontanino dalla nostra realtà.

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