Di Silvia Carbone
Cosa provereste se scopriste di discendere nientepopodimeno che da Leonardo da Vinci?
Io mi sentirei immediatamente più intelligente, così, per eredità; e poi mi sentirei una certa responsabilità sulle spalle, non certo di eguagliare il suo genio, ma per lo meno di non farlo vergognare della sua discendenza.
Trentacinque persone oggi conoscono quella sensazione, insomma sanno di avere l’onore e l’onere di rappresentare la discendenza di Leonardo. Lo scorso 14 aprile, in occasione della conferenza ‘Leonardo vive’ al teatro di Vinci, lo storico dell’arte Alessandro Vezzosi insieme alla storica Agnese Sabato ha presentato i risultati di una ricerca multidisciplinare durata 43 anni, riguardante gli antenati di Leonardo e i discendenti diretti fino ad oggi. Lo scopo dello studio era quello di ricostruire la genealogia di Leonardo, oltre ai luoghi di vita e di sepoltura dei suoi antenati e dei discendenti diretti di suo padre ser Piero.
Leonardo morì ad Amboise, in Francia, il 2 maggio del 1519. Aveva redatto testamento disponendo la propria sepoltura presso la chiesa di Saint-Florentin, la quale però fu distrutta durante la rivoluzione francese; la sua tomba, purtroppo, venne violata numerose volte.
Nel 1874 i suoi presunti resti furono traslati nella cappella del Castello di Saint-Hubert ad Amboise, dove si trovano tuttora.
Per alcune delle famiglie individuate la parentela era conosciuta, per lo meno sospettata o ricordata tramite racconti che sembravano sfumare, però, nella leggenda. Per altri è stata una bellissima sorpresa. Comunque sia, ora tutti hanno ricevuto notizia della loro fortunata discendenza. E tra questi trentacinque spunta anche un nome noto, quello del regista Franco Zeffirelli.
Ma non è finita qui. Le recenti scoperte aprono una nuova interessante prospettiva: il prossimo passo della ricerca potrebbe consistere nel tentare di risalire al Dna del nostro grande connazionale. Proprio questa possibilità sarà oggetto di un prossimo convegno internazionale.
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