Da vero appassionato del cinema britannico, mi sento in dovere di segnalare ai lettori una serie TV uscita nel 2009 e prodotta dalla BBC, intitolata “Little Dorrit“, la piccola Dorrit, tratta dall’omonimo romanzo di Charles Dickens.
Ambientata attorno al 1800 londinese, la trama si presenta come una delle più affascinanti storie d’amore e sociali mai pubblicate, tanto che la stessa serie venne a suo tempo nominata per un Golden Globe ed ottenne altri otto premi, oltre a venticinque nominations.
Il titolo porta il nome della protagonista, Amy Dorrit (Claire Foy), una ragazza poco più che ventenne dal cuore tenero, che si occupa quotidianamente del padre internato nella prigione dei debitori del Marshalsea e cerca di guadagnare qualche soldo lavorando come ricamatrice presso la Signora Clennam. Al suo ritorno da un lungo viaggio in Cina, suo figlio Arthur (Mattew McFayden) sospetta che la presunta carità della madre nasconda un segreto ben più oscuro, soprattutto da quando il padre morente gli aveva consegnato un’orologio che nascondeva un biglietto: “Do not forget”, non dimenticare.
Arthur effettivamente crede che la famiglia dei Dorrit sia rimasta in qualche modo indebitata con quella dei Clennam, e decide di porre rimedio. Durante una serie di investigazioni, a cui prende parte l’esattore Pancks, l’uomo scopre che i Dorrit sono in possesso di una sconfinata eredità ottenuta da uno zio morto decine di anni prima, che col tempo si è accumulata.
William Dorrit, “Il Patriarca del Marshalsea”, ha in questo modo la possibilità di riscattarsi, decidendo di partire subito per l’Italia con il fratello Frederick e i tre figli Amy, Fanny e Edward. La piccola Amy, non abituata al privilegio e solita ad aiutare gli altri, trova difficoltoso vivere come una signora dell’alta società inglese, mettendo involontariamente in imbarazzo i familiari e il padre, terrorizzato all’idea che la famiglia Dorrit venga nuovamente screditata.
Sullo sfondo, il crudele assassino Rigaud (Andy Serkis) riesce a mettere le mani su una scatola contenente tutti i segreti che legano le due famiglie e decide di usarla per ricattare la signora Clennam .La storia è ben costruita e tortuosa, ricca di colpi di scena e momenti drammatci tipici di una novella sociale britannica, a tratti oscura, ma chiusa da un’amore a lieto fine.
I personaggi secondari sono caratterizzati da figure carismatiche come Jeremiah Flintwinch (il domestico della signora Clennam), la famiglia Plornish di Bleeding Heart Yard, la nobile famiglia Merdle, i Meagles, i secondini Chivery, la misteriosa signora Wade e tanti altri elementi estremamente sfaccettati, spesso con un proprio filone narrativo che va ad intrecciarsi lentamente con la trama principale.
Non essendo stata tradotta dall’inglese, la serie è comunque facilmente reperibile sul web con i sottotitoli, rendendosi un’efficace strumento di apprendimento della lingua e dei modi inglesi che resistono ancora oggi in ambito formale.
Little Dorrit è una gioia per gli occhi e per i sentimenti, una serie degna di ogni anglofilo moderno, da rivedere e rivedere per disfarne ogni piccolo nodo.
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