Chiunque sia stato anche solo un weekend a Dublino non può non essersi accorto delle numerose porte colorate che caratterizzano la città. Quando ci andai io, rimasi colpita a tal punto che un pomeriggio presi coraggio e chiesi a un barista di un pub il motivo di quelle porte, la loro origine. Così venni a scoprire, grazie alla sua risposta cordiale, che tutto iniziò perché gli uomini, tornando ubriachi dai pub, bussavano, un po’ a causa della nebbia e un po’ a causa dell’ebbrezza, alla porta sbagliata.
Questa spiegazione allora mi bastò, ma oggi mi ritrovo a riguardare le foto di quel posto meraviglioso e ad indagare nuovamente sulle vere motivazioni di tale scelta. Per questo ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che ci sono altre motivazioni: in particolare due di queste sono maggiormente gettonate.
La prima narra che lo scrittore irlandese George Moore fosse vicino di casa di un altro uomo letterato, tale Oliver St. John Gogarty. Entrambi avevano due personalità molto eccentriche ed erano grandi bevitori, soprattutto Gogarty – ci sarà pure una ragione se il pub di Fleet Street ha preso il suo nome! Proprio per questo, Moore, stanco di sentire bussare il vicino alla sua porta a notte fonda, dipinse la propria di un bel verde acceso – è importante sapere che queste case georgiane vennero costruite rispettando un canone fin nei minimi dettagli ed infatti erano tutte identiche, porte comprese -. Gogarty fece così la stessa pensata e la dipinse di rosso. Da lì divenne una moda, iniziarono a farlo tutti e non ci si fermò più.
La seconda, invece, è più “storica”. In epoca vittoriana, la regina Vittoria, in seguito alla perdita del marito, aveva fatto dipingere tutte le porte della città di nero come segno di sofferenza e di lutto. Gli Irlandesi, una volta liberati dall’egemonia inglese, hanno colorato le porte di mille colori differenti come segno di distacco e di indipendenza.
Da questo capiamo che la città di Dublino si presta a molteplici interpretazioni, storiche e folkloristiche, che ne arricchiscono la storia e la particolarità.