Nudità di sguardi

Il contatto visivo è il primo approccio che abbiamo con le persone intorno a noi, il primo mezzo per mostrare la nostra personalità.

Come il contatto fisico, gli psicologi lo analizzano per catalogare il grado di intimità tra due o più persone. Questi due tipi di contatto, uno materiale e l’altro immateriale, procedono in parallelo e con ogni persona sono di diverso grado –variabile nel tempo- al di sopra del quale nasce la sensazione di disagio. Come un contatto fisico non desiderato ci fa sentire vittime impotenti, così anche un contatto visivo crea un disagio psicologico perché ci espone al giudizio altrui –basti pensare a quando la persona seduta davanti a noi in treno continua a guardarci-. Perfino nelle spiagge di nudisti, spiega il ricercatore in psicologia Marco Crosta, vige la regola non scritta di non fissare le parti intime altrui e di guardarsi negli occhi; lo sguardo educato svolge la stessa funzione dei vestiti.

Ma lo sguardo mostra anche il rapporto della persona con se stessa. In caso di disagi emotivi o sociali, gli psicologi evidenziano come la tendenza dei pazienti ad evitare il contatto visivo sia utilizzata come metodo di difesa per creare distanza con l’interlocutore. In casi di gravi malattie psichiche come l’autismo, invece, la quasi impossibilità di stabilire un contatto visivo con il paziente è una delle cause che rende la comunicazione particolarmente difficile.

In contemporanea a grandi personalità corrispondono sguardi unici, capaci di farci sentire apprezzati –come da parte di figure spirituali- oppure che mostrano piena consapevolezza e controllo del presente –come raccontano molti testimoni su Napoleone-.

Nei rapporti quotidiani il contatto visivo viene utilizzato per attirare l’attenzione e mostrare interesse verso l’interlocutore, dimostra di essere presenti con corpo e mente. Più un rapporto è intimo, più il contatto visivo sarà frequente, esattamente come il contatto fisico, perché entrambi rispecchiano le emozioni; ma se trattenere un gesto risulta relativamente semplice, controllare razionalmente lo sguardo è molto difficile, per questo “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.

 

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