Quando ero piccola, volevo essere carina.
E ho pensato che alla fine mi è sempre importato molto,
perché la società mi proiettava verso la convinzione
che se non fossi stata carina,
non sarei mai stata accettata.
E’ cosi, e non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Quando andavo a scuola,
non ero mai considerata carina
da nessun ragazzo della scuola,
e quando le mie amiche venivano prese in considerazione,
a differenza mia, tutto ciò mi feriva molto.
Piangevo in bagno perché pensavo che
essere carini fosse fondamentale.
E non mi sono mai sentita accettata.
E, per quanto mi impegnassi,
non mi sono mai sentita carina.
Perché penso che le persone siano belle,
quando non si rendono conto di esserlo:
quelle sono persone vere, per me.
Ma poi mi sono svegliata un giorno,
e non mi importava più.
Non mi importava di esser carina.
Mi sono ricordata di quella frase letta in un libro che diceva:
”Eleanor non era mai carina,
lei era un’opera d’arte,
e l’arte non deve essere carina,
deve trasmettere qualcosa.”
E ho capito che non volevo esser
presa in considerazione solo per esser vista come ”carina”.
Io volevo essere presa in considerazione
perché ero riuscita a trasmettere qualcosa a qualcuno.
Volevo essere un fiore unico,
nel giardino di qualcuno.
Il suo film preferito.
La sua canzone preferita.
La sua poesia preferita.
Il suo libro preferito.
Anche una sola frase.
Anche qualcosa di piccolissimo.
Volevo viver dentro a qualcosa
che non potesse morire mai,
perché avevo paura di morire.
E ci sono cose che non muoiono mai.
Volevo arrivare alla persona stessa, per i miei pensieri.
Volevo esser qualcuno, fare qualcosa,
ma soprattutto esser me stessa,
dedicare maggiormente la mia vita a questo.
Dovreste farlo anche voi.
CREDITS