Gli inglesi, lo sappiamo, amano misteri, spie, omicidi e investigazioni. D’altronde sono loro ad aver creato il mito di Sherlock Holmes e di 007, eleganti entrambi, estremamente intelligente e sociopatico borderline uno, sciupa femmine e atletico l’altro.
Ma, la serie TV Sherlock è finita, lasciando molti appassionati del personaggio di Sir Arthur Conan Doyle orfani e insoddisfatti (perché ammettiamolo, Elementary, pur essendo un buon spettacolo, manca del tutto di charme inglese), e gli intervalli tra un James Bond e un altro, cominciano ad allungarsi notevolmente… Chissà quando uscirà il prossimo film, dopo aver avuto Spectre a fine 2015.
Così i nostri cari cugini d’oltre manica hanno dovuto ingegnarsi, come avevano fatto nel 2014, quando in una miniserie di quattro episodi dal titolo Fleming – Essere James Bond (Fleming: The Man Who Would Be Bond) incentrarono l’attenzione sulla vita di Ian Fleming, scrittore e militare nella Seconda Guerra Mondiale, nonché ideatore dei romanzi su James Bond.
Ora, per sopperire al bisogno di suspense e mistero, la BBC in collaborazione con gli USA, ha rispolverato un altro classico da libreria. Infatti, più giovane dei parenti, in quanto pubblicato solo nel 1993, The Night Manager è un romanzo di spionaggio di John Le Carré, che racconta nel dettaglio un’operazione sotto copertura, per portare alla giustizia un importante trafficante d’armi internazionale.
John Le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell, non è solamente un importante scrittore britannico, ma è stato anche un vero e proprio agente segreto del Secret Intelligence Service. Reclutato dall’MI6 alla fine degli anni ’60, il suo primo romanzo, Chiamata per il morto, è stato scritto nel 1961, quando ancora era un membro del servizio. Ma la carriera di Le Carré alle dipendenze del Secret Intelligence Service fu interrotta da Kim Philby, un agente doppiogiochista al servizio del KGB, che fece saltare la copertura a molti agenti britannici. Qualche anno più tardi, Le Carré descrive e analizza con attenzione la vicenda di Philby ne La talpa, romanzo centrale nelle sue opere, nel quale il protagonista George Smiley dà la caccia all’infiltrato Gerald.
Insomma, le premesse con un autore così sono più che ottime, ma la trasposizione di un romanzo su schermo, non è sempre facile. Aggiornata la vicenda (ambientata originariamente nel ’93), per farla aderire ai nostri giorni, la serie narra di Jonathan Pine, un ex soldato dell’esercito britannico che si è rifatto una vita lavorando come direttore d’albergo. Un giorno viene ingaggiato da Angela Burr, un’agente dei servizi segreti, per incastrare Richard Roper, uno spietato uomo d’affari corrotto e legato al traffico d’armi. Pine cerca di entrare nel mercato nero delle armi e avvicinare così Roper, ma dovrà vedersela con Corcoran, tirapiedi di Roper. A complicare di più le cose sarà l’attrazione tra Pine e la fidanzata di Roper, Jed.
Dopo più di 20 anni dalla pubblicazione e con sei episodi da 60 minuti ciascuno, il romanzo di Le Carré ha finalmente raggiunto gli schermi nella sua forma migliore, dopo due tentativi di trasposizione cinematografica falliti. Ma a suggellare il successo della serie, è il cast a dir poco stellare. Diretti da Susanne Bier, troviamo Tom Hiddleston (che abbiamo visto ultimamente nei panni di Loki in diversi film Marvel) nei panni dell’ex militare sotto copertura, Jonathan Pine e Hugh Laurie (che abbiamo amato come scagnozzo di Crudelia De Mon da bambini e poi da grandi nei panni del mitico Dr. House) che interpreta Richard Roper, letteralmente l’uomo peggiore del mondo, accompagnati da Olivia Colman (The Lobster, The Iron Lady), David Harewood, Tom Hollander (The Libertine, Pride & Prejudice, Pirates of The Caribbean, Elizabeth: The Golden Age) e Elizabeth Debicki (The Great Gatsby, Macbeth, Everest).
Ora non vi resta che godervi la serie TV, ma siate parsimoniosi e gustatevela come si farebbe con un buon vino d’annata. Sono solo sei episodi, e non sappiamo quando un’altra serie del genere arriverà sugli schermi.
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