Guido Catalano, domenica 13 marzo al Circolone di Legnano (MI), alle nove e cinquanta non si vede ancora. O meglio: in un angolo buio della sala dello spettacolo, con un drink in mano, osserva senza essere osservato… o così sembra. La scenografia è essenziale: una poltrona sgualcita, una lampada da terra a luce calda e una macchina da scrivere. Il microfono è la porta al pubblico, il palco, casa sua.
Guido Catalano è di Torino e si definisce un poeta professionista vivente. Avrebbe voluto fare la rock star, a dirla tutta, ma posti liberi non ce n’erano. A metà fra poesia e cabaret, la sua cifra stilistica è un romanticismo unilaterale e cinico, condito con la saggezza di chi, passati i quaranta, ha capito che maturi, in amore, non si è mai. Ma è questo a renderlo amico del pubblico: il dolce e l’amaro, il romanticismo e la risata, il cuore e poi una bastonata. L’occhio di bue sul palco del locale non lo innalza a divo della serata; al contrario, lo avvicina alla sala come fosse l’amico stravagante della compagnia di sempre. Durante il reading a Legnano, una delle tappe del suo tour, tra una poesia e l’altra borbotta battute improvvisate, beve un goccio dal drink, gesticola come se ballasse: la figura è quella di un signore che, dietro la barba e una giacchetta stropicciata, è forse imbarazzato e di certo, il cantante, non avrebbe potuto farlo.
Che sia poeta, cabarettista, elettricista o impiegato, la sua scrittura è fresca, contemporanea, nuova. I suoi testi sono un buon esempio della recente poetry slam, un genere di poesia orale che cattura, scuote, schiaffeggia (to slam) lo spettatore al fine di emozionarlo. Un’arte che nasce dalla strada, come rap e street art, e crea un legame nuovo tra scrittura e performance, tra poeta e ascoltatori. Che mette in arte l’espressione popolare praticata nei luoghi pubblici, dimostrando quanto la poesia non sia aliena alla società moderna ma, al contrario, qualcosa di indispensabile e più che mai vivente.
Con sei raccolte di poesie alle spalle e molte critiche, a febbraio è uscito con il suo primo romanzo, D’amore si muore ma io no. Sul palco ne parla fiero, svela parti importanti, la butta sul ridere. “Il protagonista è un po’ sfigato, come me”: questa la frase che accende la miccia. I libri vanno a ruba, le dediche pure: si è sparsa la voce siano strambe come lui. “Siete un pubblico sensibile”, e ci si chiede come si possa fare a non esserlo a uno spettacolo del genere.
Una serata diversa, divertente, intima, che alimenta le speranze di chi nella poesia ci crede ancora. Dopo un’ora giunge la conclusione e non resta che godersi l’ultimo pezzo: parla di vento, di abbracci, di gambe e di braccia; di un amore che, se rimane, salva. Come Catalano reader: un volto nuovo che deve continuare, poco importa quale etichetta porti. Buona fortuna Guido, alla prossima.
Teniamoci stretti che c’è vento forte, Guido Catalano
Teniamoci stretti che c’è vento forte
che ci porta via
teniamoci stretti facciamoci stretti
abbracciamoci coi bracci
aggambiamoci con le gambe
addentiamoci
annodiamo i nostri capelli ai nostri capelli
incastriamoci le dita dei piedi
diamoci le mani
guardiamoci senza mai dimenticarci di guardarci
dentro gli occhi
c’è un vento così forte
che ci porta via.
Teniamoci stretti che c’è vento forte
ancoriamoci
l’una all’altro
l’altro all’una
finché non calma
e se non calma
perché potrebbe non calmare – bada – potrebbe
se ci molliamo
saremo scaraventati via lontano
sarà poi difficile trovarci
forse impossibile
dimenticheremo le nostre voci
le nostre facce
dimenticheremo ciò che ci piaceva dirci e farci.
Dunque ancoriamoci
bellezza mia
ti tengo stretta
mia unica bellezza
che tu mi tieni
ed io sia maledetto
sia maledetto io, non dio
se mollo questa presa di salvezza.
Prossimi appuntamenti del Tour di Guido Catalano:
Venerdì 18 Marzo: D’amore si muore ma io no @ Libreria Ubik – Modena
Sabato 19 Marzo: Grand Tour @ La Cittadella del Giovani Artisti – Aosta
Giovedì 24 Marzo: Grand Tour @ Laboratorio Urbano Ex Macello – Sava (Taranto)
Mercoledì 30 Marzo: D’amore di muore ma io no @ Libreria Mondadori – Chieri
Venerdì 1 Aprile: Teatro Tanzi – Felegara (Parma)
Domenica 3 Aprile 2016: D’Amore si Muore ma io No @ Bloom – Mezzago (Monza e Brianza)
Sabato 16 Aprile 2016: D’Amore si Muore ma io No @ Masseria Triticum – Francavilla Fontana (Brindisi)
Crediti