Dentro una vita, che ignoro

Il problema è che non succede nulla di tutto ciò che dovrebbe accadere
forse per delle aspettative troppo alte,
forse ci aspettiamo troppo dalle situazioni,
dalle persone, dagli avvenimenti.

Ci sono molte persone a cui teniamo.
Spesso penso al valore di queste persone,
una volta che non faranno più parte della nostra vita,
provo a immaginare una vita senza di loro,
a tutte le cose plateali che avresti fatto,
a tutte le cose che avresti detto,
solo per trattenerle un po’ di più.
Tutte le cose viste, udite, tutte le cose odorate, adorate e odiate,
tutte quelle cose percepite, per poi averle immaginate solo nella nostra testa
come se riuscisse difficile in certi momenti distinguere l’irreale dal reale.
E dentro quei periodi ipotetici, l’idea di ogni cosa,
fino a quel momento.

Situazioni che finiscono accantonate,
in una stanza che teniamo al sicuro dentro di noi,
una di quelle stanze che rimangono sempre
dove spesso andiamo a far visita.
Situazioni che finiscono e basta, senza rendercene conto,
finiscono e basta, e non lo sappiamo mai,
o cerchiamo di rimuovere quel pensiero terribile,
che possa divenire possibile.

Ci capita d’incontrare persone con le quali
tutti i nostri muri, tutte le nostre difese, crollano,
ancora prima che ce ne rendiamo conto.
Dovremmo dare più valore alle cose a cui non ne diamo abbastanza,
e meno valore a cose a cui ne diamo troppo.
Ti dirò che mi stai a cuore chiederai, e gli altri organi?
a tutti gli organi mi stai”.
Appunto, penso che dovremmo dare più importanza a persone
a cui stiamo a tutti gli organi.
E la maggior parte delle volte,
dovremmo staccarci da qualunque
filo sia collegato tra noi e altre persone,
perché spesso (e anche non volentieri)
certe persone sono molto meglio, semplicemente e solo,
come ipotesi.


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