Quali sono questi valori opposti su cui le altre civiltà si fonderebbero?
Con questa domanda si dà il via all’incontro “Introduzione all’Islam”, parte di un ciclo di appuntamenti dedicati all’attualità del Medio Oriente e Maghreb, organizzato da ASSP Unimi (Associazione degli Studenti di Scienze Politiche) e tenutosi presso l’Università Statale di Milano il 23 febbraio scorso. Ospite di questo pomeriggio è Paolo Branca, docente di Lingua e Letteratura Araba e Islamistica all’Università Cattolica di Milano.
Le grandi civiltà sono serbatoi di spiritualità, ma anche di etica – prosegue il professore – Non credo che migliaia di persone abbiano aderito nel corso dei secoli all’Islam senza aver tenuto conto degli insegnamenti etici della religione. L’hanno fatto perché si sono riconosciuti in una determinata visione del mondo che aveva anche delle basi di tipo morale, che possono essere sempre discusse nelle loro manifestazioni storiche nel tempo e nello spazio, ma che hanno avuto un ruolo nella storia dell’umanità.
Nei libri si trovano date, nomi, concetti vari, ma difficilmente si trovano delle chiavi di tipo interpretativo, che ci aiutino a capire quali sono le grandi dinamiche che stanno dietro ai fenomeni storici. E le religioni sono dei fenomeni storici, che si scontrano e si miscelano con elementi tipici dello spazio e del tempo.
Paura del diverso, diffidenza verso le altre culture e tradizioni. Spesso preferiamo non capire, non addentrarci in una comprensione più profonda di ciò che accade attorno a noi. Lasciamo dunque che la realtà del mondo in cui viviamo venga filtrata attraverso giudizi che altri danno per conto nostro; giudizi che il più delle volte non fanno altro che alimentare un timore generalizzato e una paura psicotica.
“Alcuni fanno un brutto uso dell’Islam, allora buttiamo via tutto l’Islam?”, chiede provocatoriamente il professore agli studenti presenti in aula. L’Islam, una religione che conta circa un miliardo e mezzo di fedeli, la maggior parte dei quali si trova stanziata nel continente asiatico e in paesi di etnia non araba, diversamente da quanto molti credono. “C’è chi ha persino affermato di voler abolire il Corano. Che bella idea nazista”.
Nel corso dell’incontro vengono poi analizzati le origini e i tratti caratteristici dell’Islam; lo sviluppo crescente che esso ha avuto nel corso della storia, arrivando poi alle conquiste territoriali e il contatto tra Occidente e Oriente, senza dimenticare di menzionare l’enorme ricchezza culturale che il mondo arabo-islamico ci ha regalato.
Il professore riesce a mantenere gli ascoltatori attenti, e persino divertiti, raccontando, tra una nozione e l’altra, aneddoti ed esperienze personali vissute nel corso della sua carriera e dei suoi viaggi, lasciandoci con qualche conoscenza in più e un’importante esortazione: “Voglio andarmene da qui lasciandovi inquieti. Voglio che usiate la vostra testa e vi facciate delle domande”. E io direi, facciamocele queste domande.
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