Ciò che troviamo sui comuni motori di ricerca e con cui lavoriamo ogni giorno è solamente l’ 1% dei reali contenuti della rete, il restante 99% viene chiamato Deep Web, ossia Web Sommerso, ed è tutto ciò che non è indicizzato.
Esso nasce inizialmente per essere utilizzato nell’ambito militare-governativo, come rete sicura per lo scambio di informazioni. Questo rende irrintracciabile tutto ciò che si svolge laggiù, oltre ad essere completamente anonimo e a favorire così la criminalità. Al giorno d’oggi TV, radio e giornali ne parlano spesso, mettendo l’accento sulle molti elementi illegali che vi si possono trovare: armi, droga, mercenari, e così via dipingono questo spazio come pericoloso e insidioso -e lo è sicuramente- ma si tratta solo di questo?
Negli ultimi anni, solo in Italia, sono 150 mila le persone connesse al Deep Web. Questo fa di loro dei soggetti criminali? La risposta è no, perché il Web Sommerso non è illegale e in esso non ci sono solo cose illegali. Quello che la gente si dimentica di menzionare è che il Deep Web è anche un tesoro di infinita ricchezza, ricchezza di informazione. Da uno studio del Journal of Electronic Publishing è stato stimato, infatti, che contenga 500 volte più informazione pubblica e di qualità superiore rispetto al web normale. Possiamo trovarvi database della NASA, della JSTOR o dell’Ufficio Brevetti e Marchi, ma anche semplici club di lettura che si schierano contro la gestione dei diritti digitali o siti di speleologia, circoli rivoluzionari etc. Altra funzione importante è quella dei forum, che garantiscono spazi di confronto politico, sfruttati soprattutto da coloro che vivono in paesi con dittature e regimi dove ciò non è consentito o utilizzati da reporter per scambiarsi informazioni con le loro fonti senza che queste ultime vengano rintracciate e garantendo anche il loro anonimato.
Insomma, il Deep Web è pericoloso per chi naviga senza sapere cosa fare ed è luogo di tantissime attività illegali, ma ha anche molte altre risorse (legali) da offrire e, forse, renderle più note potrebbe spingere persone oneste ad utilizzarle e, così, controbilanciare le attività criminali svolte.
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