Elvis Presley non fu soltanto una star idolatrata dalle giovani teenager. La sua fama esplose in modo fulminante e travolse le strade di tutto il mondo degli anni ’50 e ’60. La sua voce profonda, gli occhi sognanti, i suoi zigomi, la giacca di pelle e le basette, il sorriso ammaliante. He was The King. Fu proprio Elvis a creare il rock. John Lennon stesso disse:
Prima di Elvis, non c’era niente…
Ma questo è Elvis come lo conosciamo oggi. Ci sono molte cose su di lui di cui ci stiamo dimenticando.
Il Re, così lo chiamavano, cavalcava la cresta dell’onda del successo già all’età di ventun anni. La sua fama compensava l’impopolarità che aveva vissuto negli anni dell’adolescenza, in cui faticava a stringere amicizie. Non tutti sanno che proprio lui, il grande Elvis Presley, veniva trattato con freddezza e cinismo dai suoi coetanei per la sua personalità stravagante che si rifletteva sulla sua immagine: lunghi capelli farciti di brillantina e vestiti dai colori sgargianti che riusciva a trovare a buon prezzo per le sue modeste condizioni economiche nei mercati frequentati prevalentemente dalle persone di colore.
Durante quell’epoca in cui la musica veniva distinta in “bianca” e “nera” in base al colore della pelle degli artisti, Elvis crebbe ascoltando affascinato entrambi i generi. Fu inevitabilmente influenzato da ambedue i mondi. Le melodie soavi di uno si univano al ritmo trascinante dell’altro e andavano a plasmarsi gli accattivanti arrangiamenti e le eccentriche movenze che hanno catturato il pubblico degli Stati Uniti e hanno reso Elvis una tra le leggende musicali della storia.
Venne scoperto per puro caso, grazie a uno studio di registrazione che dava l’opportunità a chiunque, per qualche dollaro, di incidere un disco. Elvis pensava di regalarlo alla madre per il compleanno, ma il vero regalo che sorprese tutti venne quando il proprietario della casa discografica intuì le doti musicali del giovane. Da quel momento, s’impegnò per avviarlo alla carriera musicale.
Elvis era un ragazzo molto diverso da tutti quelli che vivevano a Memphis, e fu proprio la sua originalità, la sua tendenza a rivoluzionare ciò che gli stava attorno, a far avverare i suoi grandi sogni, pur non avendo avuto alcuna idea, fino ad allora, di cosa volesse dire leggere uno spartito musicale. Il suo istinto, insieme al suo notevole orecchio musicale, erano le sue guide.
Correva l’anno 1954, quando Elvis Aaron Presley scoprì il suo talento inimitabile al mondo. Nel 1956, il suo successo esplose con Heartbreak Hotel. Quell’anno fu uno dei più intensi della sua brillante carriera e ancora oggi, dopo sessant’anni, non possiamo che ricordarlo come uno dei più grandi nella storia della musica.
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