Questo Progetto è sulle donne. L’autore avvicina il proprio sguardo sull’interazione dinamica dei processi di isolamento e sorveglianza, alle qualità uniche delle relazioni sociale ed emotive di società femminili. L’autrice ha passato alcuni mesi lavorando in penitenziari femminili in Siberia.
In modo paradossale, in Russia, una quasi esultante romanticizzazione della prigione, coesiste con uno schizzinoso rifiuto della routine giornaliera della prigione delle abitudini delle persone rinchiuse. Mentre lavorava al Progetto, l’autrice ha realizzato che la comunità all’interno della prigione è un modello della nostra società. La demolizione ed erosione degli ultimi vestigi delle detenute stanno accelerando ovunque. La pressione tangibile è giustificata dalla sua natura preventiva.
Con l’avvento di internet e della moderna tecnologia, vari sistemi di controllo son diventati parte della nostra vita quotidiana. La sorveglianza totale di tutti gli aspetti della nostra vita sociale è ora possibile. Nessuno è protetto. A un livello macro-sociale, questo controllo è stato possibile grazie a una fitta rete di decreti amministrativi, mentre a livello micro-sociale viene imposto tramite una serie di regole non dette. Nello Spazio ridotto di una prigione, una donna può sempre essere guardata, osservata. Viene privata di ogni possibilità di esser sola, sia questa fittizia o immaginaria. Molti anni di nudità complete e la perdita di uno Spazio intimo storpiano la personalità che viene messa in una società senza pietà.
Testo di Elena Anosova
Elena Anosova
Nata nel 1983, nella pittoresca regione del Baikal, l’artista Elena Anosova, nel 2006 si diploma in Technology of art processing of materials, ISTU, Irkuts, Russia e dal 2011 vive a Mosca.
Dal 2013 studia alla Rodchenko Moscow School of Photography and Multimedia nella sezione dedicate alla fotografia documentaristica (Valeriy Nistratov). Sito internet: www.anosova.com
Motivazioni del premio
Il progetto “Section” di Elena Anosova mostra donne condannate a scontare pene di varia lunghezza nelle prigioni siberiane. Elena Anosova affronta il soggetto da un punto di vista originale e pieno di sensibilità. Al posto di raccontare la vita quotidiana all’interno della struttura di detenzione, la fotografa sceglie di presentarci le detenute in ritratti singoli o a coppie in cui lo spazio del carcere è ridotto al minimo, diventando un sfondo neutro. Dunque, è come se la cornice del ritratto restituisse a queste donne un momento di sospensione dall’isolamento e dalla sorveglianza costante. Si tratta di un momento intimo, di raccoglimento con se stesse, al riparo dalla visibilità senza tregua a cui sono sottoposte. Le donne sono fotografate senza giudizio, con onestà e delicatezza, e si offrono all’osservatore nella loro umanità e vulnerabilità.
Il Progetto Artepassante
Con la mostra Section di Elena Anosova, il Progetto Artepassante di cui l’Associazione Le Belle Arti è capofila, si arricchisce della collaborazione con il Gruppo Fotografico Progetto Immagine curatore del Festival di Fotografia Etica di Lodi, attraverso la presentazione di alcuni lavori fotografici esposti nel corso delle passate edizioni del Festival.
Il Festival di fotografia etica di Lodi, giunto alla sua settima edizione, si propone di raccontare piccole grandi storie del mondo, spesso sconosciute e trascurate. Quest’anno ha raggiunto quasi i 10.000 visitatori confermandosi un evento di portata nazionale con una visibilità importante sui principali mass media. La prossima edizione si terrà in ottobre 2016 a Lodi
Il Gruppo Fotografico Progetto Immagine si propone, nell’ambito del territorio lodigiano, come punto di riferimento e luogo di incontro per chi desidera avvicinarsi alla fotografia o condividerne la passione. Infatti, la fotografia è considerata non solo come mera riproduzione della realtà, ma come strumento di conoscenza e di comunicazione, come sistema di segni attraverso cui scoprire forme e spazi della storia e della quotidianità. Dal 2010 il Gruppo organizza a Lodi il Festival della Fotografia Etica.
Fonti e Credits: ufficio stampa Associazione le Belle Arti – Progetto Artepassante