Giovanna d’Arco nell’opera di Verdi: santa o visionaria?

Esiste un personaggio che, sia da un punto di vista storico sia religioso, ha avuto un ruolo determinante durante la Guerra dei Cent’anni, aiutando la Francia del Quattrocento a sconfiggere la nemica Inghilterra e dando coraggio ad un popolo e al suo re. Giuseppe Verdi compose per il Teatro Alla Scala di Milano l’opera “Giovanna d’Arco”, tratta dal dramma di Schiller “La Pulzella d’Orleans”. Per il libretto fu assunto Temistocle Solera, lo stesso che scrisse anche il libretto per Nabucco (1842), I Lombardi alla prima crociata (1843) e il futuro Attila.

Questa versione della fanciulla francese che indossò l’armatura per volere divino, però, non rispecchia i fatti realmente accaduti né si cerca di glorificare il suo martirio. Si cerca di narrare le vicende di una ragazza investita di una responsabilità gravosa, ma retta da una volontà non comune, tanto da non farle temere la morte. Sebbene sia divisa tra il dovere e l’amore, come da tradizione romantica.

La trama del dramma verdiano

In Francia, durante la Guerra dei Cent’anni, il re Carlo VII decide di abdicare in favore del suo nemico, il sovrano inglese, per porre fine a un conflitto sanguinario. Questa scelta, politicamente discutibile, l’ha presa in seguito ad una apparizione: in sogno la Vergine lo ha invitato a deporre la spada presso una sua icona nella vicina foresta.

Lì vive Giovanna insieme al padre, Giacomo, conducendo una vita da umili pastori. La giovane avverte però il desiderio di combattere per salvare la propria patria. Cosa non darebbe per avere una spada e un elmo al posto di vestiti all’ultima moda! Una schiera di diavoletti tenta di farla desistere dai suoi scopi, ricordando di godere della propria età. Irrompono però degli angeli, inviati di Dio, che annunciano a Giovanna che il suo sogno verrà realizzato a patto ch’ella non nutri affetto profano in cuore. Questo significa che non dovrà innamorarsi di nessuno.

La giovane si presenta allora davanti al re, giunto nella foresta per adempiere al comando della Madonna, e lo esorta a combattere con lei al comando. Lui però se ne invaghisce a prima vista. A complicare la situazione ci si mette inoltre il padre, che non capisce assolutamente nulla di quello che sta succedendo e crede che la figlia sia una indemoniata visionaria sedotta dal sovrano. Quando la gloria di Carlo e di Giovanna è celebrata davanti a tutti, Giacomo accusa la figlia di essere un’eretica. La ragazza, che nel frattempo corrisponde l’amore per il re (sebbene, a loro dire, solo spirituale), sente di aver mancato al dovere e si lascia infamare, fomentando la folla di ignoranti che non si fa problemi nel credere al primo pecoraro che passa.

Il rogo in questa versione della vicenda non c’è, ma la sorte della Pulzella d’Orleans è segnata ugualmente…

La versione operistica del dramma

Versione con parecchi punti poco chiari, un libretto che poteva essere sviluppato meglio, ma con la musica sempre accattivante di un giovane Verdi. L’opera è stata riproposta il 7 dicembre 2015 al Teatro alla Scala di Milano, dopo centinaia di anni di assenza dalle scene, proprio per l’apertura della stagione scaligera per cui ha suscitato molta curiosità, essendo poco frequentata.

Si potrebbe discutere del rapporto fra dovere e amore, di come un leader sia spesso costretto a sacrificare le cose a cui tiene di più per uno scopo supremo. Se Giovanna d’Arco fosse una fanciulla afflitta da visioni suggerite dalla sua mente (come han tentato di rappresentare i registi dell’edizione scaligera appena passata) o se fosse veramente una messaggera divina. Oppure del rapporto di incomprensioni fra il padre e la figlia, della debolezza morale e fisica di Carlo VII, più preoccupato di essere ricambiato da Giovanna che delle sorti del suo regno.

Insomma, anche nella versione operistica di Verdi gli spunti sono tanti e non basterebbe un articolo per discuterne, tuttavia è un segnale positivo che finalmente si cerchi di andare oltre le solite tre opere verdiane (la terna Rigoletto-Traviata-Trovatore), per esplorare altre composizioni che possono risultare interessanti e creare delle novità.

 

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