“Musei in musica”

Il 21 Novembre 2015, un sabato sera quasi invernale, raggelato da un pomeriggio di pioggia, grandi e piccini sono usciti a Roma per una particolare passeggiata notturna. Si chiama Musei in musica l’evento che ha riempito di musica e danza non solo i maggiori poli museali della capitale, ma anche chiese, palazzi, spazi culturali.

Tra gli spazi civici coinvolti c’erano: i Mercati di Traiano, il Museo di Roma in Trastevere, i Musei di Villa Torlonia, le Scuderie del Quirinale, la Casa di Goethe, il Polo museale “La Sapienza” ecc., ognuno dei quali si è aperto a diversi esperimenti di combinazione e fusione tra arte e musica.

I Musei Capitolini hanno risuonato delle colonne sonore cinematografiche di Paolo Vivaldi e di note jazz modellate sulle melodie di Ennio Morricone e N. Rota; e i visitatori (circa 25000) hanno potuto ammirare, con questo sottofondo musicale d’eccezione, sia la mostra in loco che le collezioni permanenti. L’orario molto esteso dell’evento (dalle 20 alle 2 di notte) e il costo ridottissimo (1 euro) o nullo (come nel caso dei Musei Capitolini), ha permesso di muoversi anche tra più di un museo.

Io come primo assaggio ho scelto le mostre allestite al Palazzo dell’Esposizioni, nella cui sala Fontana un quartetto d’archi riproduceva pop d’autore, e come dessert la sgargiante molteplicità degli spettacoli alternatisi sullo sfondo del Macro di via Nizza: dalla musica elettronica alle tribalità acustiche, contornate di allestimenti fotografici o interattivi.

Quando sono entrata la tribù Akuna Matata diffondeva in tutto l’atrio un ritmo coinvolgente, creato da una coreografia di movimenti e suoni primitivi, ed era possibile osservarli dall’alto guardando contemporaneamente la mostra del Festival Internazionale di fotografia di Roma.

Il progetto Notte dei Musei (aperture straordinarie notturne dei musei a un prezzo ridotto) era già stato sperimentato a Roma e tuttora prevede degli appuntamenti, ma la suggestiva aggiunta della miscela musica-arte ottiene un risultato grandioso.

Musei in musica è un’idea fresca, giovanile, attraente, che si alimenta da sola, dalla condivisione dei musicisti recepita dal pubblico, dalla vitalità ritrovata dei dipinti, delle sculture, quando ammirate dai visitatori.


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