Di Andrea Ancarani
Al giorno d’oggi è praticamente impossibile non fare caso alle notizie che riguardano il mondo dell’economia che, a partire dai giornali, e dai mass media in generale, vengono diffuse gettando la propria ombra sulla nostra quotidianità.
Quante volte sarà capitato sentir dire in televisione, per radio, o leggere sui giornali frasi come: “l’economia sta andando male”, oppure, “lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso a 150 negli ultimi giorni” o ancora “l’Italia ha un debito pubblico enorme e questo rallenterà la sua economia”? Immagino parecchie, soprattutto in questi anni.
Per poter essere utilmente compresa, tuttavia, la notizia va affiancata dalla consapevolezza che il destinatario, solitamente il grande pubblico, abbia anche gli strumenti per decodificarla, e ciò è vero soprattutto nel campo dell’economia, dal momento che esso è ricco di tecnicismi ed espressioni complesse.
E’ ormai pertanto imprescindibile che il cittadino – consapevole e democratico – disponga di un minimo di conoscenze per addentrarsi nel campo della “scienza triste”.
Questo, dunque, vuole essere lo scopo: fornire gli strumenti per sollevare il velo di Maya della “mentalità convenzionale” addentrandoci, con un linguaggio semplice ma non semplicistico, nei meccanismi che muovono l’economia.
A questo scopo mi sembra giusto cominciare dalla domanda fondamentale: cos’è l’economia?
Facciamo un banale esempio. Poniamo il caso che un certo Mario Rossi si trovi in necessità di comprare una macchina nuova e che abbia a disposizione solo una certa somma di denaro, 50.000 euro, e che debba dunque decidere tra diversi modelli, accessori e marche. Se Mario non avesse il vincolo di un budget, probabilmente comprerebbe la macchina più costosa, meglio accessoriata, più lussuosa. Ma, dato che il massimo che Mario si è imposto di spendere sono 50.000 euro, allora comprerà una macchina che rientrerà in quella somma rinunciando a tutte le altre possibilità.
L’operazione che dunque Mario compie inconsapevolmente è un trade off tra i propri desideri illimitati (la macchina più accessoriata, più costosa, più lussuosa) e le proprie risorse limitate (i 50.000 euro), quello che in economia chiameremmo il suo “vincolo di bilancio”.
Inconsciamente quindi Mario ha fatto un’operazione “economica”. L’economia, infatti, si definisce come la gestione di risorse limitate per l’appagamento di bisogni illimitati. Se si presentasse ad ogni nostro desiderio e bisogno la possibilità del suo soddisfacimento completo e immediato, l’economia non avrebbe senso di esistere.
Fino dall’antichità i problemi dell’uomo sono sempre stati di gestione delle risorse a propria disposizione, dalla scelta di gestire la rotazione delle colture per rispondere al meglio al fabbisogno alimentare, fino ai grandi temi della nostra attualità come la scarsità d’acqua potabile a livello mondiale, il problema energetico e ambientale per non citare la deforestazione e il tema della scarsità alimentare in alcune zone del mondo.
Tutti questi fenomeni, seppur con un’evidente semplificazione, possono essere spiegati come il confronto tra le necessità umane e le risorse limitate a nostra disposizione.
Da questa breve illustrazione è facile intuire come l’economia coinvolga moltissimi ambiti della nostra quotidianità e quindi, sebbene sia spesso proposta come una scienza astratta e d’èlite, essa sia in realtà più propriamente pratica e vocata ad accompagnare l’agire umano conciliandone, nel miglior modo possibile, la stessa realizzazione etica, politica e quindi sociale.
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