A Medea

 

Ti prego, non odiarmi più,
non odiarti più.
Non imitare Medea,
sol perché la sua
pareva gloria.
Non creder a Ida la matta,
persa per un Duce,
conchiusa in manicomio,
diceva che lui la voleva,
rinchiudendola voleva mettere alla prova il suo amore,
ma lui scevro era financo delle sue labbra.
Non appiccar fuochi violenti
in serate danzanti.
Non mi condannare se anche il mio sentimento è guidato dal caso.

 

Italo Angelo Petrone

 

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