Un reportage multietnico per Artepassante

Non ci si aspetterebbe mai, a Milano, di trovare arte anche sotto il livello del suolo, vicino ai tornelli della metropolitana o del passante ferroviario: luoghi in cui vige l’imperativo della velocità, del correre per non arrivare in ritardo, ma anche luoghi che da qualche anno ospitano cultura e creatività.

L’8 settembre alle ore 17.00 è stata inaugurata la mostra RIGENERaRT – Poesia Quantistica & Performance – dal caos all’entanglement a cura del progetto Artepassante, presso la Galleria Artepassante di Porta Vittoria (all’altezza di Viale Molise 69). Uno spazio destinato all’esposizione di opere artistiche di vario genere e alla presentazione di numerosi altri progetti ed eventi, il tutto a due passi dai tornelli del passante!

In mostra, oltre alle opere dell’artista Roberto Denti, fondatore dell’Arte Quantistica, un genere d’arte frutto del connubio tra l’aspetto scientifico e creativo della produzione intellettuale, sono esposte anche opere di diversi artisti marocchini. Infatti nel mese di settembre, in occasione del gemellaggio Firenze-Fez, è in programma una duplice esposizione, la prima presso il padiglione Marocco a Expo (inauguratasi con vernissage il 7 settembre), e la seconda, appunto, presso la Galleria Artepassante di Porta Vittoria.

Aspettiamo l’arrivo degli artisti e l’inizio dell’inaugurazione a cui presenzieranno varie autorità. Stéphane, musicista camerunese dell’associazione e gruppo musicale Couleurs du monde, allieta piacevolmente l’attesa. Di origine africana, si ispira alla musica marocchina eseguendo pezzi contaminati a livello musicale e ritmico, creando un’atmosfera magica.

Quando l’inaugurazione ha inizio, a prendere la parola sono Guido Poggiani, responsabile della Galleria Artepassante di Porta Vittoria e organizzatore dell’evento, Rossella Traversa, facente parte della Commissione per la Cultura di Zona 4 di Milano, e Pascal Di Fazio, architetto e insegnante di architettura a Rabat.

Guido Poggiani, in maniera molto affabile e divertente, introduce l’inaugurazione e gli ospiti presenti, spiegando l’anima dell’evento a cui sono legati altri progetti (come l’associazione El Modernista, che si preoccuperà di organizzare attività con i bambini) e a cui seguiranno nuovi eventi – per cui, stay tuned!

Rossella Traversa, orgogliosa dopo molte lotte di essere riuscita a strappare questo spazio al grigio contesto urbano per reinventarlo con l’aiuto di Artepassante, afferma quanto sia fondamentale fare cultura oggi a dispetto della mentalità imperante. In riferimento agli artisti africani presenti e alla situazione attuale, sostiene che lo straniero dovrebbe essere definito “portatore non di problemi, ma di cultura”.

Pascal di Fazio ribadisce l’importanza dell’arte, chiave di volta dei rapporti civili e interpersonali umani. Rivolgendosi in francese agli artisti marocchini presenti, in riferimento alla situazione attuale si definisce contro ogni tipo di frontiera, affermando l’importanza di un dialogo culturale continuo e auspicando così dopo Firenze-Fez un futuro gemellaggio Milano-Casablanca.

Dopo il discorso inaugurale, ne approfitto per scambiare quattro chiacchiere con gli artisti marocchini dopo aver gustato degli ottimi dolci della loro cucina tipica.

Lamia Belloul, artista marocchina, realizza opere con materiali naturali, come augurando un ritorno alla natura, prediligendo soprattutto soggetti femminili nelle sue rappresentazioni.

Anche Souad Taha ama rappresentare la donna e la femminilità, servendosi di linee semplici e bicromie. Come Lamia, anche lei ha esposto le sue opere nel padiglione Expo.

Invece Khalid Labhiri preferisce rappresentare la cultura e gli spaccati di vita del suo Paese, come l’interno di una moschea.

Abdeslam Tahiri mette su tela il suo immaginario che spazia dalla ricerca dell’ordine all’inevitabile caos, dalla vita alla morte, dall’inferno al paradiso, da scenari onirici a messaggi di nonviolenza.
Nel primo quadro gli uomini giungono alla vita come semi e se ne vanno come anime, in un unico flusso continuo, mentre l’artista tenta di frenare il diavolo, Lucifero. Nel secondo invece vi è l’esortazione a non distruggere né spezzare un equilibrio per restare nell’armonia incarnata dal paesaggio marino sottostante, mentre sullo sfondo si vede come pochi uomini siano destinati alla salvezza e molti alla dannazione.

Prima di andarmene, un ultimo paio di scatti: Pascal con i quadri della figlia sedicenne Siria di Fazio, esordiente artista che ha esposto anche a Expo, e Pascal e Guido con l’artista Pinuccia Mazzocco e i suoi quadri.

Se passerete da Porta Vittoria, concedetevi, tra una corsa e l’altra per acciuffare in tempo il treno, il lusso del ritardo, per scoprire un inusuale spazio di arte e cultura all’insegna del dialogo e della creatività… Ne resterete piacevolmente sorpresi!


Fonti

Artepassante

Crediti

Copertina

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