di Manuel Cristofaro
Trasgredire ci fa sentire più forti, più grandi. Ci fa sentire all’altezza di tutti quelli che già lo fanno.
Le raccomandazioni a fare o non fare determinate cose molto spesso sono un incentivo a fare il contrario.
Così nascono i vizi. Come quello del fumo.
Sappiamo tutti che fumare non faccia bene alla salute né di chi lo fa, né di chi gli sta intorno. La sigaretta è, giuridicamente definita, un bene demeritorio e come tale lo Stato cerca di disincentivarlo. Ne aumenta periodicamente il prezzo, fa scrivere sui pacchetti delle frasi forti e via discorrendo.
I dati pubblicati dalla ISS (Istituto Superiore di Sanità), indicano una maggiore percentuale di fumatori nella fascia di età compresa tra i 14 e i 24 anni e 1 su 10 di questi dichiara di aver iniziato intorno ai 14/15 anni.
Questo dato fa quasi pensare che il fumo sia una di quelle trasgressioni e di quegli eccessi atte a far sì che non ci si senta diversi dalla massa, e, anzi, che si cerchi di spiccare su di essa.
In fin dei conti la vita è una sola e viverla al meglio è il nostro obiettivo. Fumare è un piacere della vita, se dobbiamo viverla al meglio perché vietarcelo?
Sempre da quanto emerge dai dati della ricerca dell’ISS oltre la soglia dei 40-45 anni la volontà di smettere sembra prevalere e in alcuni casi, ben il 13.20%, effettivamente prevale sul vizio.
Forse tutto il ragionamento fatto prima vale solo per i più giovani? Forse l’istruzione, la maggiore maturità e l’esperienza rendono più coscienziosi i fumatori sul loro vizio?
Certo è che il fumo è la principale causa di morte evitabile da almeno quattro decenni.
Certo è che la maggior parte dei fumatori inizia non per scelta, ma per moda.
Certo è che, seppur io fumi perché la vita è una e voglio godermela, non è che per questo motivo io debba rovinarla anche agli altri.
Cosa centra? Beh, centra e non poco dato che i costi del fumo sull’intera collettività non sono dati solamente dalle malattie e le morti causate dalle sigarette, quindi dai soldi che vengono investiti per le cure, ma rientrano in essi anche i costi legati alla minore produzione economica (malattie = non andare al lavoro).
Inoltre fumando, pur non rendendosene conto, si nuoce anche alla salute di chi ci sta intorno, con conseguente ulteriore aumento dei costi di questo vizio.
La vita è una. È nostro dovere e obiettivo viverla al meglio facendo le cose che più ci piacciono, ma dobbiamo sempre ricordare che non siamo e non saremo mai soli. Bisogna sempre rispettare chi ci sta intorno e chi verrà dopo di noi.
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