di Isabella Poretti
In questi nostri anni così evoluti e high tech, dove tutto si rinnova con spaventosa velocità e i ritmi sono insostenibili, abbiamo sempre più paura che la nostra vita ci scivoli dalle dita con altrettanta velocità.
La tendenza è quella di aggiornarci sempre per non perdere il controllo del nostro corpo nonostante gli anni, la natura e la gravità.
La moda suggerisce (specialmente a noi donne) che avere più di 29 anni è out, e che dal giorno in cui compiamo trent’anni inizia una corsa contro il tempo inesorabile che, anno dopo anno, inizierà a fagocitare i nostri frammenti di gioventù.
La paura di invecchiare ci ossessiona e ci opprime: la concezione della vita di oggi ci convince che invecchiare significa essere ormai accantonabili, sostituibili, “meno bravi”.
Nel mondo della moda questo concetto è molto forte: quando una modella supera i 25/30 anni di età raramente avrà l’attenzione e la richiesta di quando ne aveva 18/20. E se il settore che si occupa dell’estetica per eccellenza impone questi rigidi schemi, nella vita quotidiana non possiamo che avere il riflesso sfocato ma distinguibile di questa realtà.
Le ditte di cosmetici incassano notevolmente, sventolandoci davanti le loro creme antiage e nutrendosi della nostra insicurezza cronica. È per questo che, camminando per la strada, ci imbattiamo più e più volte in mascheroni di plastica inespressivi, vecchie donne vestite da adolescenti ai limiti dell’umorismo pirandelliano, tinte improponibili e improbabili su capelli grigi che svelano la “magia” sulla scia della loro imponente ricrescita.
E gli uomini? Gli uomini più semplicemente e nella maggior parte dei casi, se ne fregano. Quante volte vi è mai capitato di vedere signore ben vestite e curate finemente accompagnarsi a mariti, compagni, fidanzati panciuti e poco giovanili? Immagino parecchie volte. E questo accade perché se una donna mostra i primi segni di “cedimento”, viene immediatamente additata e commentata con cattiveria, se invece a mostrare i sintomi della vecchiaia è un uomo, il mondo avrà ben poco da dire, al massimo qualche parola sul peso che aumenta, ma niente di più.
L’uomo può permettersi di invecchiare, la donna no. E questo è profondamente ingiusto.
Ormai abbiamo dimenticato quanto una donna possa essere graziosa nell’avanzare dei suoi anni portando con eleganza il capello grigio o bianco e indossando abiti raffinati e adatti alla propria età (pur rimanendo alla moda).
Infatti, non scordiamoci mai di quanto sia infinitamente triste accendere la televisione e vedere tutte quelle signorotte ed ex subrette ormai votate al dio botulino pur di riavere la giovinezza, seppur surrogata, di plastica e grottesca.
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