La Spagna baciata dal sole, il suono delle nacchere in una taverna malfamata, una donna dalla bellezza selvaggia danza indomabile sui tavoli delle vecchie canzoni gitane. Tutto questo e molto altro è Carmen, la più nota tra le Opere liriche del compositore francese Georges Bizet, rivoluzionaria sia per l’argomento sia per la personalità della protagonista: un mezzosoprano dalla sensualità irresistibile; lo sa bene il brigadiere Don José che non si fa alcuno scrupolo di porre nella temibile friendzone la povera Micaela, la sua migliore amica o mezza morosa. Ad ogni modo la dolce fanciulla viene tranquillamente soppiantata dall’audace zingara, la quale a sua volta si farà ben pochi problemi a stancarsi di José e di gettarsi fra le braccia dell’aitante Escamillo, torero di Granada. La gelosia e il dolore faranno il resto e il dramma si consuma in un grande duetto “duello”.
Carmen è stata interpretata in diversi modi: la donna peccatrice che trascina l’uomo ingenuo alla perdizione, un simbolo della libertà del gentil sesso di poter scegliere della propria vita, una vittima del possesso di un uomo violento che non ha saputo accettare un rifiuto, una ragazza mangiauomini e senza alcuna morale. Tutti validi a mio modesto parere, supportate dalla fitta e lunga trama che offre oscillazioni di chiaro-scuro da grande capolavoro quale è, con le sue melodie inconfondibili sulle quali la regina incontrastata è la celeberrima Habanera, meglio nota come “ L’amour est un oiseau rebelle” ( L’amore è un uccello ribelle ) manifesto degli spiriti liberi e forse anche degli amori troppo superficiali.
Una cosa però emerge da questa storia: giocare con i sentimenti altrui è pericoloso e si rischia di bruciarsi.
Sangue, vendetta, gelosia, amore, sensualità, illegalità… ingredienti perfetti per rendere piccante e imperdibile quest’Opera! Volete vedere come si mescolano? Lasciatevi trasportare da danze vorticose e musiche ammalianti! Buon ascolto e… alla prossima trama!
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