di Isabella Poretti
Per anni abbiamo considerato i nostri dialetti come una volgarità di cui liberarci, abiti obsoleti e brutti da buttare in uno scatolone e lasciare in cantina, macchiati della colpa di essere ormai anacronistici.
Non si può usare la propria parlata regionale in contesti formali perché farlo può farci apparire rozzi, maleducati e perfino ignoranti. Tuttavia viaggiare per l’Italia, sentire voci, peculiarità linguistiche e dialetti differenti è un tratto della nostra unicità tutta italiana.
Lo scorso anno due stilisti nostrani di fama internazionale hanno restituito alle nostre parlate locali la loro dignità e la loro bellezza tramite un semplice spot pubblicitario.
Dolce e Gabbana, infatti, hanno deciso di far conoscere la loro nuova fragranza femminile “Dolce” servendosi di una pubblicità che ha tutti i sapori delle terre siciliane e… anche la parlata! I due stilisti hanno deciso di far trionfare in questo breve spot (firmato Tornatore) i loro ricordi e le loro sensazioni d’infanzia legate all’originaria e nobile terra di Sicilia.
La splendida location, gli abiti, i maestosi alberi di limoni ci mostrano uno scorcio della tradizionalità fortemente radicata in questo territorio, e delle sue peculiarità più squisitamente tipiche.
Dolce e Gabbana hanno esaltato in modo straordinario un mondo fatto di semplicità, terra e natura, conferendogli i colori e l’eleganza che vestono questa stupenda regione.
La scelta di utilizzare il dialetto è qualcosa di inedito e assolutamente originale per la pubblicità di un profumo che generalmente dovrebbe evocare lo charme, la sofisticatezza, la sensualità.
I due stilisti creano un concept innovativo intrecciando la tradizione e la regionalità con l’eleganza e il fascino. Perfino il flacone del profumo sembra richiamare le tradizioni della terra Siciliana: il vetro spesso e trasparente con linee curve ha sembianze vintage ma senza rinunciare al design contemporaneo, il tappo a forma di fiore rimanda schiettamente ai costumi del folklore siciliano e ai dolci di marzapane tipici.
La regionalità italiana, le profonde diversità della nostra penisola si vestono di charme sul teatro mondiale del glamour.
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